Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Santa Maria Assunta e San Pellegrino a Bominaco
La chiesa di Santa Maria e l'oratorio di San Pellegrino sono le uniche testimonianze del monastero di Momenaco, esistente sin dal X secolo. Il monastero venne infatti distrutto nel 1423 da Braccio di Montone come atto della secolare lotta tra gli abati di Bominaco ed i Vescovi che ne volevano avere il controllo.
Le due chiese sorgono vicine su un rilievo collinare nei pressi del paese di Bominaco. La chiesa di Santa Maria si erge dalla roccia con un prospetto posteriore caratterizzato da tre absidi di cui quella centrale molto più alta delle laterali.
Quattro delle cinque monofore che aprono le absidi sono incorniciate da fasce scolpite a rilievo.
Versi inneggianti alla patrona della chiesa, Maria, sono incise sulle cornici.
Gli steli che collegano i fiori ed i grappoli che decorano le cornici si trasformano spesso in piccole teste di serpente.
Mentre il fianco destro appare povero di decorazioni, quello sinistro è aperto da finestre arricchite da rilievi simili a quelle viste nelle absidi.
I rilievi delle finestre laterali appaiono più schematici ma anche caratterizzati da una maggiore fantasia e varietà.
La facciata ha un profilo originale, associando il coronamento orizzontale delle navate laterali con quello a spiovente della navata centrale.
Il portale è di tipo benedettino, con architrave e archivolto decorati con palmette e fioroni all'interno di uno schema a nastri intrecciati.
Più interessante il finestrone, affiancato da quattro leoni su mensole, motivo di derivazione pugliese.
L'interno è basilicale a tre navate su colonne dagli interessanti capitelli che sviluppano gli elementi dello stile corinzio.
Interessanti sono gli arredi interni, a cominciare dal pulpito (datato 1180), del tipo a cassa su colonne con lettorini semicilindrici.
L'architrave è scolpita con un rigoglioso girale; nella parte frontale, al centro si può osservare un elegante leone.
I girali si arricchiscono sugli altri lati di figurine eprotomi angolari. I capitelli sono tutti in stile corinzio.
Sul lato posteriore i girali lasciano il posto ad un rilievo raffigurante dei cani che sbranano una preda.
Il candelabro pasquale risale al 1223 ed è costituito da una colonna tortile poggiante su un leone stiloforo e conclusa da un capitello dai delicati rilievi.
Alla stessa data risale il ciborio, opera di restauro con solo alcuni componenti originali, tra cui due capitelli.
Rimane da segnalare la cattedra episcopale che presenta sul pannello laterale sinistro una lastra dove è raffigurata l'effige dell'abate Giovanni che la commissionò nel 1184.
L'oratorio di San Pellegrino è un piccolo edificio ad aula in muratura grezza. Sulla sua parte frontale nel XVIII secolo è stato aggiunto un portico su colonne di recupero.
L'ingresso principale è costituito da un semplice portale benedettino.
Sul retro si apre quello che era l'accesso originario all'oratorio, affiacato da un bel rosoncino.
Sopra il rosne una lapide ricorda l'opera di ristrutturazione dell'edificio, avvenuta nel 1263 su commissione dell'abate Teodino. A questo periodo risale l'importante ciclo di affreschi conservato all'interno, raffigurante le storie dell'Infanzia e Passione di Cristo, un calendario Valvense ed episodi della vita di santi.
Sulla sommità del colle che sovrasta Bominaco si osservano i resti del castello. Il lato occidentale, il più accessibile, è dominato dalla torre rotonda del maschio, dalla larga base a scarpa.
La torre domina il cortile dal suo punto più elevato e copre l'accesso, posto alla sua sinistra. L'entrata è posta ad alcuni metri dal suolo.
La cortina delle mura è scandita da torri scudate a pianta rettangolare.
Ritorno alla pagina precedente