Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


La cattedrale di Calvi Vecchia
Sorta nell'area dell'antica Cales, la cattedrale di Calvi Vecchia risale probabilmente alla prima metà del XII secolo. Mancano testimonianze certe che ne riguardano le origini e pertanto la datazione è ipotizzata sulla base della struttura architettonica. Nella forma attuale la chiesa appare nella forma che le venne data nel XVIII secolo anche se la struttura romanica è facilmente riconoscibile.
Molto belle sono le tre absidi di cui solo la centrale divisa in tre parti da semipilastri poligonali. Tutte sono coronate da archi pensili come pure il timpano della navata.
Gli archetti ricadono su mensole tondeggianti ricoperte da decorazioni geometriche mentre gli spioventi dei tetti sono sottolineati da cornici classicheggianti.
La finestra centrale dell'abside maggiore conserva l'archivolto classicheggiante a ovuli, cordoni e dentelli.

Le finestre dell'abside sono invece delimitate da larghe ghiere in pietra.

Il transetto sporge in altezza rispetto alla navata mentre in pianta è non eccedente.
La facciata ha una semplice struttura tripartita ed è senza decorazioni se si esclude l'archivolto del portale.
L'archivolto è un'aggiunta della fine del XII secolo o dell'inizio del successivo.

La decorazione scultorea, eseguita con grande maestria, fa riferimento a modelli d'importazione orientale. I soggetti sono infatti raffigurati in composizioni di opposizione simmetrica o si riferiscono a iconografie iraniche, come quella del signore degli animali.

Molto bello è il S. Michele che trafigge il demonio che trova posto sulla mensola sinistra.
L'interno si presenta nella forma barocca. In alcuni punti i restauratori hanno messo in evidenza sezioni della muratura originaria ed elementi architettonici quali i costoloni della volta del coro.
L'oggetto di maggiore interesse tra quelli conservati nella cattedrale è la sedia episcopale, sospesa su due animali nei quali sono riconoscibili elefanti stilizzati che vengono fatti risalire alla fine dell'XI secolo. Più tardi (XIII secolo) sono i leoncini che costituiscono il suppedaneo.
Al secondo decennio del XIII secolo risalgono i resti dell'ambone, ricomposto nella forma attuale in un intervento moderno. La parte frontale è costituita da una lastra ricoperta con raffinati intarsi policromi.
La lastra poggia su una cornice scolpita con rilievi classicheggianti raffiguranti un tralcio abitato da figure umane ed uccelli, purtroppo assai rovinati.
Pure rovinati sono i capitelli: uno è di tipo vegetale, l'altro è movimentato dalle figure che a mo di atlanti sono collocate sugli angoli.
Rimangono due leoni stilofori, uno con caratteri maschili, l'altro femminili.
Nell'interno sono conservate l'architrave e le mensole che si trovavano sul portale sinistro. Si tratta della fronte di un sarcofago scolpito nel IX secolo usando come modello un sarcofago romano. Gli accenti barbarici del modellato e l'uso di elementi ad intreccio ne denunciano la matrice longobarda.
Degno di nota è il castello che sorge nei pressi della cattedrale, a pianta quadrata con torri angolari e risalente al XV secolo.
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