Santa Sofia a Benevento

La chiesa di Santa Sofia, costruita dal duca longobardo Arechi II tra il 758 ed il 787 , costituisce uno degli edifici altomedievali più interessanti e meglio conservati d'Italia. Una facciata barocca ne incornicia l'ingresso costituito da un arco si colonne di reimpiego mentre il resto della chiesa è stato riportato alle forme originarie da un recente restauro.

Il portale d'ingresso ha semplici forme benedettine e risale al XII secolo.

Un fregio a palmette circonda il portale in maniera continua. Gli unici altri elementi scolpiti sono le mensole dell'architrave su cui trovano posto tralci fioriti.

La lunetta è occupata da un rilievo con Cristo benedicente affiancato dalla Madonna e da un santo guerriero che presenta un ecclesiatico, probabilmente il vescovo o l'abate cui si deve il prolungamento occidentale della chiesa che venne distrutto da un terremoto nel XVII secolo.

L'edificio a pianta centrale presenta una sezione presbiteriale circolare da cui sporgono le absidi mentre la parte occidentale è costituita da linee spezzate che insieme alla copertura a capanna, alterata dal tiburio barocco, doveva dare alla chiesa il caratteristico aspetto di una tenda.

La struttura centrale risalta all'interno. Sei colonne centrali delimitano lo spazio esagonale ricoperto dalla cupola su tiburio che doveva essere in origine sensibilmente più bassa.

Otto pilastri e due colonne circondano lo spazio centrale creando un doppio ambulacro coperto da un complesso sistema di volte. Il muro esterno si sviluppa in un andamento a zig-zag.

Tre absidi semicircolari si innestano direttamente sul muro orientale. I catini absidali conservano preziosi resti di un ciclo di affreschi a soggetto cristologico, risalente al 760, che si caratterizza per il naturalismo e la plasticità della resa dei soggetti.

Le colonne sono coronate con capitelli classici di reimpiego in ottimo stato di conservazione.

Anche le basi sono costituite da elementi di capitelli riadattati allo scopo.