Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


La cattedrale di Parma
La Cattedrale di Parma risale nella forma attuale al periodo tra il 1090 ed il 1130. Intorno al 1178, contemporaneamente alla presenza di Antelami a Parma, vengono eseguiti alcuni cambiamenti nella struttura della zona presbiteriale, viene coperta a volte la navata, viene costruito il tiburio; ad Antelami si devono certamente gli interventi sull'arredo interno.
Negli anni 1280-94 si ha l'intervento dei maestri campionesi che rialzano la facciata ed inseriscono il protiro del portale centrale (firmato da Giambono da Bissone nel 1281); negli stessi anni viene elevato il campanile.

Dal Trecento in poi si assiste all'aggiunta delle cappelle laterali della navata e degli edifici che circondano l'abside che snaturano la struttura originaria dell'edificio.

Al di sopra dei portali corrono due gallerie a trifore che in origine dovevano essere continue mancando il finestrone ed il protiro. Le colonnine in marmo veronese contrastano con la pietra del muro della facciata.
Una terza galleria continua segue gli spioventi del tetto. Durante la fase campionese il tetto è stato rialzato costringento ad aggiungere le cornici a torciglione ed a scaletta.
Il portale è il risultato di una riedificazione in epoca campionese quando fu aggiunto il protiro a due piani con i leoni stilofori.

Originariamente il portale doveva essere caratterizzato da un protiro poco aggettante e pertanto doveva essere simile ai portali laterali.

Bello l'archivolto a ghiere concentriche a colori contrastanti e finemente scolpite. Al di sopra dell'architrave in marmo rosso una fascia decorativa si distende sui capitelli e sull'imposta della botte del protiro.

Sul bordo inferiore dell'arco del protiro si trova la sequenza dei rilievi dei mesi che risale ai primi decenni de XII e che costituisce la parte più interessante del portale.

La sequenza comincia come da tradizione da Marzo, raffigurato come Cavaspino, un giovane che si sta togliendo una spina dal piede.
Segue Aprile che regge in mano due rami fioriti.
La mancanza di spazio ha costretto lo scultore a scomporre la scena di Maggio in due parti: un cavaliere armato di spada e lancia che tiene per le redini un cavallo che lo segue.
Giugno è rappresentato da un contadino che affila la falce con una cote, l'astuccio della quale pende dalla cintura.
Luglio sta mietendo con un falcetto.
Agosto che sta preparando la botte è seguito dalla faccia tonda del Sole che spartisce l'anno.
Settembre è rappresentato da un contadino che vendemmia,
Ottobre è un personaggio anziano e coronato che solleva una coppa con la quale sta assaggiando il vino nuovo.
Novembre è impegnato nell'attività di squartamento del maiale.
Dicembre sta tagliando un ramo per preparare la legna per l'inverno.
Gennaio è raffigurato come Giano bifronte che si sta scaldando davanti al focolare.
Febbraio è raffigurato come un pescatore (alludendo al segno dei Pesci) con retino e cestello.
Il fregio continuo che orna il portale è costituito di un tralcio abitato di animali mostruosi (sirene, chimere, grifoni)...
...e scene di caccia.
Interessante è il tema dei tralci da cui spunta una testa di animale.
Lo stile ricorda quello delle maestranze che hanno eseguito il ciclo dei mesi (il cosiddetto Mestro dei Mesi) ed i capitelli interni della Cattedrale.
Il protiro poggia su due colonne dotate di capitelli in marmo a decorazione vegetale. Negli spigoli di uno dei due piccoli draghi si mordono reciprocamente.
Nella parte interna il protiro poggia su due coppie di colonnine sostenute da una mensola dove è raffigurato un uomo, purtroppo molto consunto (si tratta forse del ritratto di Giambono, artefice del portale?)
Le colonne poggiano su due bei leoni stilofori, opera di Giambono da Bissone e datati 1281 sull'epigrafe sull'architrave.
I portali laterali hanno una struttura più semplice: gli archivolti sono a triplice ghiera decorata a racemi e palmette in nello stile piatto del romanico lombardo, piedritti tripartiti e capitelli figurati.
I tralci che si distendono con regolarità sulle superfici terminano sulla ghiera interna in teste di cane.
I capitelli raffigurano i consueti animali fantastici: sul capitello sinistro vediamo una pseudo-sirena (una donna a cavallo di un pesce).
Sulla ghiera esterna del portale sinistro si distende un tralcio abitato di animali ed esseri umani, molto consumato.
Interessanti reminiscenze classiche si trovano nella figura umana che si appoggia ai tralci e nella sequenza di perline e fusarole del fregio più interno.
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