Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Santa Maria di Castello a Tarquinia
Molto interessante anche mancante di molte parti è l'arredo interno della chiesa che risale alla seconda fase costruttiva. Sopra l'altare si trova il ciborio, eseguito da Giovanni e Guitto, figli di Nicola, nel 1168 come indica l'iscrizione sulla trabeazione. Il ciborio doveva essere di tipo romano, con la copertura a gabbia.
Molto belli sono i capitelli compositi classicheggianti che ne sorreggono la prabeazione.
Pure molto frammentarie sono le transenne del coro, unico resto della schola cantorum che doveva circondare l'area occidentale della navata principale.
Di tipo romano è anche l''ambone, la cui decorazione cosmatesca è completamente mancante. Si tratta di un'opera di Giovanni figlio di Guitto, membro della terza generazione della famiglia di marmorai che hanno lavorato al cantiere della chiesa.
Il lettorino poligonale presenta al centro una lastra di spoglio raffigurante un tralcio uscente da un cantaro.
Le cornici delle lastre sono scolpite con grande accuratezza utilizzando elementi decorativi classici.
L'accuratezza con cui sono resi gli elementi decorativi geometrici contrasta con la rozzezza dei due elementi figurati delle mensole inferiori del lettorino.
La navata centrale è ricoperta da una decorazione cosmatesca costituita da un parte centrale a rotae collegate da nastri intrecciati e da due parti laterali a "tappeti di preghiera". La parte occidentale, rialzata rispetto al resto del pavimento, doveva essere in orgine circondata da una schola cantorum.
Le rotae segnano il pecorso processionale dall'entrata sino all'altare.
All'opera dei marmorai romani è attribuita anche la bella fonte battesimale posta all'inizio della navata destra.
Costituita otto lati composti da lastre di marmo inserite in un'intelaiatura dalla semplice modanatura, la fonte battesimale ha in quattro piccoli triangoli posti negli spigoli della base gli unici elementi di decorazione a tarsia.
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