Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Il Sacro Speco e Santa Scolastica a Subiaco
Il complesso dei monasteri benedettini di Subiaco costituisce uno dei più importanti luoghi di culto ed arte dell'Italia centrale essendo legati ai luoghi che, nella tradizione agiografica, sono collegati al periodo eremitico di Benedetto. Il monastero di S. Scolastica è il primo che si incontra proveniendo da Subiaco. Pur essendo il più antico è stato in gran parte ricostruito in epoca tarda. Quello del Sacro Speco è posto più a monte ed è stato costruito attorno alle due grotte che si aprono sul fianco del monte Taleo all'interno delle quali Benedetto si ritirò negli anni precedenti il 497.
Il monastero del Sacro Speco si è sviluppato lungo il fianco del monte mediante la sovrapposizione di ambienti a partire dalle due grotte abitate da Benedetto. Quella inferiore è denominata Grotta dei Pastori in quanto in questo ambiente il santo riceveva la visita dei fedeli. L'apertura di questa grotta si trova in corrispondenza di quello che sarebbe diventato il cimitero monastico, in basso a sinistra nelle foto.
Il luogo di culto è rimasto limitato alle grotte ed alla scala che le univa. Nel 1202 Innocenzo III, nell'ambito della sua politica di riforma e di lotta al potere imperiale di federico II, promulga una bolal a favore dei monaci benedettini del Sacro Speco dando inizio ad una serie di attività costruttive che hanno portato il monastero allo stato attuale.
Immaginando di iniziare la visita dal livello più basso, si entra dapprima nella Grotta dei Pastori che, a parte alcuni affreschi altomedievali, è stata lasciata nello stato originale.
Un'ampia scala, la Scala Santa, conduce dal livello della Grotta dei Pastori a quello della grotta superiore, detta della Preghiera. Alla base della scala si apre la Cappella della Madonna, dal pavimento cosmatesco.
La cappella della Madonna è completamente rivestita con affreschi a tema mariano dovuti a pittori di scuola senese del XIV secolo.
Ai lati della scala si osservano affreschi che hanno la Morte come protagonista. A destra il suo trionfo: su un cavallo bianco la Morte sta per germire due giovani nobiluomini ignorando i vecchi che la pregano. Interessanti le iscrizioni, quasi dei fumetti esplicativi e, al di sopra la naturalistica raffigurazione di una selva.
Sulla destra S. Macario mostra a tre giovani cavalieri tre cadaveri in differenti stati di decomposizione. Il soggetto degli affreschi della scala ha forse relazione col fatto che questa conduceva al cimitero del monastero.
Alla sommità della scala si apre la chiesa inferiore, ricoperta con affreschi del XIV secolo attribuiti al maestro Conxolus dedicati a scene dei miracoli di S. Benedetto.
Sul lato sinistro della chiesa inferiore si apre la Grotta della Preghiera, la cui struttura è stata in parte modificata per facilitare il pellegrinaggio.
A sinsitra della grotta una scala a chiocciola conduce ad un livello superiore dove si trova l'ambiente di maggiore interesse dello Speco, la cappella di S. Gregorio, ricoperta con affreschi eseguiti alla fine del terzo decennio del XIII secolo.
Alla destra dell'ingresso un affresco raffigura S. Gregorio Magno accanto ad un Giobbe ricoperto di piaghe.
Al di sopra della nicchia absidale è raffigurata la Crocifissione tra la Madonna, S. Giovanni, Stefano e Longino. Nella nicchia il Pantocratore e affiancato da S. Pietro e S. Paolo.
Sulla parete di sinsitra è raffigurata la scena della consacrazione della cappella da parte del vescovo Ugolino nel secondo anno del pontificato di Gregorio IX (1228).

Sulla paret d'ingresso si trova il famoso ritratto di S. Francesco raffigurato senza aureola, cosa che conferma l'esecuzione degli affreschi in una data precedente il 1228, data della sua santificazione.

Dalla chiesa inferiore si sale in corrispondenza del transetto destro della chiesa superiore, in questa zona ricoperta con affreschi di scuola umbro-marchigiana (1430).
L'abside è ricavata in una cavità del monte ed è ancora occupata da arredi liturgici nello stile dei marmorari romani del XIII secolo.
La navata è costituita da due campate poste ad un livello superiore rispetto al prebiterio e da esso separate da tre archi ogivali su colonnine.
La prima campata è ricoperta con affreschi databili alla prima metà del XV secolo.
La prima campata, più alta della seconda, è invece ricoperta con scene della Passione di Cristo dovute ad artisti di scuola senese del XIV secolo. Degno di nota il fatto che l'attenzione dell'artista sia posta soprattutto nella raffigurazione delle scene di contorno relegando al margine i soggetti principali.

L'arco trionfale è dedicato ad una affollata scena di Crocifissione.

Sulla parete destra si osserva tra le altre l'Entrata in Gerusalemme; a sinistra una bellissima scena della Salita al Calvario al centro della quale si trova una bella raffigurazione del corteo che segue il Cristo con la croce.
Sulla parete sinistra si trova un bel pergamo marmoreo del XIII secolo.
Il monastero di Santa Scolastica risale al IX secolo ma è stato in seguito completamente ricostruito. Al medioevo risale il campanile, costruito nell'XI secolo ma la cui parte sommitale, più decorata, è stata costruita alla fine del XII secolo.
Unico altro elemento superstite è il chiostro gotico, dovuto al maestro marmorario romano Jacopo che ne completò la galleria meridionale all'inizio del XIII secolo. Il figlio Cosma ed i nipoti Luca e Jacopo lo completarono intorno al 1240.
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