Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


L'abbazia di Viboldone
La prima notizia di un insediamento degli Umiliati a Viboldone risale al 1176, quando una convenzione garantisce loro l'utilizzo di certi appezzamenti di terreno. La chiesa attuale risale ad una completa ristrutturazione che ebbe luogo nella prima metà del XIV secolo.
La facciata in laterizio è a capanna "a vento", con le bifore laterlai aperte. E' divisa in tre sezioni da contrafforti a sezione semicircolare; alla sommità una sequenza di archetti pensili intrecciati sottolinenao la linea degli spioventi.
Al centro della facciata si trova un grande finestra circolare con circonferenza in pietra a doppio rincasso sottolineata da un elemento toroidale a spirale.
Il portale, pure marmoreo, ha una struttura a doppio rincasso con una colonna in controvena che si estende su un elemento toroidale nell'archivolto.
I capitelli sono scolpiti con delicati rilievi vegetali da cui sporgono testine di leoni ed umane.
Due teste leonine decorano anche le mensole che sorreggono l'architrave.
Nella lunetta si trovano le statue di scuola campionese raffiguranti la Madonna col Bambino fra i santi Ambrogio e Giovanni da Meda.
Ai lati, all'interno di due nicchie decorate da cuspidi in cotto, le statue di S. Pietro e S. Paolo.

Mentre le statue della lunetta mostrano una certa naturalezza degli atteggiamenti, quelle delle nicchie sono di esecuzione più corsiva.

Ai lati del portale altre due monofore presentano al di sopra dell'archivolto una cuspide in cotto affiancata da due pinnacoli.
I fianchi della chiesa sono difficilmente osservabili. Interessante il campanile impostato sulla volta del coro.
L'interno a tre navate coperte da volte costolonate presenta uno dei più interessanti cicli gotici della Lombardia, eseguito nella seconda metà del XIV secolo.
L'affresco dell'arcone di accesso al presbiterio è il più antico (datato 1349). Raffigura la Madonna in trono tra santi, dei quali S. Michele presenta un donatore, identificato con l'abate Villa. Si tratta di un'opera dove alla plasticità dei corpi si associa il gusto del dettaglio decorativo (il trono). L'anonimo autore ha caratteri toscani ma appare comunque attento al gusto decorativo lombardo.
Gli altri tre archi della campata sono coperti da un Giudizio Universale attribuito a Giusto de' Menabuoi, attivo in Lombardia sino al 1370.
La campata precedente è ricoperta da storie di Cristo, dovute ad un artista anonimo che si distingue per lo stile narrativo e per la descrizione dei particolari. La volta è coperta dagli episodi dell'Infanzia.
La parete Sud presenta gli episodi della Passione. Interessante la rappresentazione delle armature, unico elemento di vestiario contemporaneo all'autore dell'affresco.
Il lato Est è coperto da un'unica rappresentazione della Crocifissione mentre la lunetta Nord raffigura alcuni episodi che seguono la morte.
Ad Est la chiesa terina in tre absidi a terminazione piatta.
Le prime due campate hanno una decorazione a padiglione, tipica del gotico lombardo.
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