Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Il duomo di Monza
Il duomo di Monza attuale è il risultato della ristrutturazione di un precedente edificio iniziato su iniziativa dei Visconti di Milano negli anni successivi al Giubileo del 1300. Dopo il 1350 la chiesa, inizialmente a tre navate, ebbe l'aggiunta di altre due navate laterali adibite a cappelle e l'allargamento della facciata che assunse l'aspetto attuale sotto la guida di Matteo da Campione.
La facciata, a vento earticolata in cinque sezioni per mezzo di sei contrafforti, ha un paramento bicromo ed è ricoperta da un ricco paramento scultoreo.

Alla fine del XIX secolo ha subito un radicale restauro durante il quale è stato sostituito parte del materiale costruttivo e sono stati aggiunti i pinnacoli e la decorazione a foglie degli spioventi.

La facciata è dominata dall'ampio rosone a sedici raggi circondato da un riquadro composto di formelle traforate a protomi e fogliami.
Al di sopra del rosone un cassettonato rettangolare a quattro file di formelle traforate è sormontato da una serie di archi ciechi.
Gli spioventi sono delimitati da agili archetti pensili gotici; le foglie che coronano gli spioventi sono state aggiunte nell'800 sulla base di un reperto conservato al Castello Sforzesco di Milano.
Le sezioni laterali della facciata sono aperti generosamente da numerose polifore ed oculi.
Nella parte bassa della facciata venne aggiunto nel XVI secolo un protiro su colonne molto aggettante in stile tardo-gotico.
La lunetta del portale, poggiante su frammenti scultorei romani del II-III secolo, raffigura nel registro inferiore il Battesimo di Cristo tra i santi Elisabetta, Zaccaria, Pietro e Paolo e nel registro superiore la consegna del Tesoro da parte di Teodolinda al Battista.

L'invenzione delle reliquie del Battista all'inizio del XIV secolo consentirono l'inizio dei lavori di ampliamento dell'edificio.

Il rilievo, di importante significato politico, si fa risalire agli anni tra il 1320 ed il 1345 nonostante lo stile retrogrado dell'esecutore.
Il presbiterio è frutto degli ampliamenti tardocinquecenteschi voluti da Carlo Borromeo. Alla sua sinistra si eleva la cappella di Teodelinda, poligonale e costruita nell'ultimo decennio del XIV secolo.
La cappella, all'interno della quale si conserva la Corona Ferrea, è ricoperta da un importante ciclo di affreschi raffigurante le Storie di Teodelinda, attribuiti alla famiglia Zavattari e datati negli anni intorno al 1445.
L'interno della chiesa, pur modificato nei secoli successivi, mantiene per quello che riguarda la navata l'originale struttura trecentesca.
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