Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Sant'Eustorgio a Milano
UNo dei più rilevanti monumenti milanesi, la basilica di Sant'Eustorgio risale nelle sue parti più antiche all'XI secolo anche se nella prima metà del XIII secolo fu largamente ristrutturata. A quest'epoca risale per esempio il transetto meridionale. Al suo interno trovano posto un gran numero di opere scultoree risalenti al XIV e XV secolo.
Alla prima fase costruttiva risale l'abside semicircolare che ricorda nella sua struttura e nella serie di fornici di coronamento l'abside di Sant'Ambrogio.
A fianco si eleva il campanile, costruito tra il 1297 ed il 1309 e caratterizzato dal contrasto cromatico tra cotto ed inserti in pietra chiara.
Nei pressi dell'abside si eleva l'elegante cappella Portinari, risalente al '400.
Spostandosi verso occidente, si può osservare il fianco meridionale, caratterizzato dai prospetti a capanna delle quattro cappelle laterali tardo duecentesche.

La facciata a capanna è opera di ricostruzione.

L'intero è a tre navate su pilastri di sezione variabile. Le volte a crociera con costoloni toroidali risalgono alla fine del Duecento
Le volte delle vanate laterali hanno l'imposta allo stesso livello di quelle della navata centrale, caratteristica che fa assumere alla chiesa un aspetto "a sala".
Le campate della navata destra si prolungano variabilmente nelle cappelle gentilizie, le prime tre delle quali sono quattrocentesche mentre le quattro successive risalgono al tardo Duecento.
L'interno è caratterizzato da un esteso corpus di capitelli risalenti all'XI e XII secolo.
Molti dei capitelli sono stati rimaneggiati nell'800 rendendo quasi sempre impossibile riconoscere le opere originali.
Molte delle opere scultoree conservate nella chiesa sono monumenti funebri contenuti nelle cappelle signorili della navata destra.

La seconda che si incontra entrando (risalente al 1420) ospita il monumento di Pietro Torelli, opera della bottega di Jacopino da Tradate, operante all'inizio el Quattrocento alla corte di Gian Galeazzo Visconti.

Il sarcofago sopra il quale si distende il gisant del defunto poggia su tre coppie di colonnine tortili sostenute da leoni stilofori.
La fronte ed i lati del sarcofago sono percorsi di nicchie ad arco inflesso, separate da pinnacoli. La decorazion dei componenti architettonici rimanda ad un tardogotico ornato di sapore veneziano.

Nella nicchia centrale, più ampia, trovano posto la Madonna col Bambino ed il defunto inginocchiato in preghiera.

Le altre nicchie ospitano le figure di sei santi, raffigurati secondo lo stile tardogotico dello stile internazionale dell'inizio del Quattrocento.

I corpi si atteggiano in morbide pose ancheggianti, le vesti ricadono morbidamente sino al suolo formando talvolta le caratteristiche cannule.

Al di sopra del defunto si apre un ampio padiglione i cui tendaggi dono aperti da due angeli.
A coronamento del padiglione si trova una edicola su colonne tortili che ospita la statua del Padre Eterno in atteggiamento di giudizio.
Nella terza cappella si trova la fronte del monumento funebre di Protaso Caimi raffigurante la Madonna in trono, santi ed un devoto inginocchiato.

Si tratta di un'opera campionese databile alla metà del XIV secolo.

Raffigurato nella stessa scala della Madonna e dei santi, il devoto rivolge la sua supplica mentre San Giovanni lo incoraggia mettendogli una mano sulla spalla.
Il defunto è raffigurato nell'armatura tipica della metà del XIV secolo, cioé nello stile di transizione tra l'armatura basata sulla cotta di maglia e quella a piastre.
Molto interessante è anche la raffigurazione del santo guerriero del pannello destro: indossa un bacinetto con ventaglia; sul davanti pende la protezione del naso che in azione è agganciata sul frontale dell'elmo.
Sopra la cotta di maglia indossa un corpetto (che può essere di metallo ma anche di cuoio e delle protezioni per gli avanbracci. Le mani sono protette da guanti a clessidra con dita articolate. Alla cintura pende la spada, arma principale del cavaliere.
Le gambe sono protette da schinieri cui sono fissate delle ginocchiere, probabilmente di cuoio. Di ferro sono anche le protezioni dei piedi.
La quarta cappella è dominata dal monumento a Stefano e Valentina Visconti, databile al 1359.

Nello stato attuale si presenta come una struttura su colonne tortili con sommità a cuspide all'interno della quale è collocato un sarcofago sormontato dalla statua della Vergine.

Al centro della fronte la Madonna è seduta su un trono. Mentre Gesù si rivolge a Stefano, raffigurato inginocchiato a sinistra, la Vergine allunga la mano dalla parte opposta verso Valentina, introdotta da Giovanni Battista.
La cuspide ospita un tondo con la figura di Cristo benedicente ed è affiancata da due statue di angeli.
Le colonne poggiano su due complesse strutture all'interno dei quali si inseriscono due snelli leoni.
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