Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Santa Maria del Carmine a Brescia
La chiesa di S. Maria del Carmine venne costruita tra il 1429 ed il 1470, periodo nel quale al gusto gotico si sovrapponevano elementi architettonici e decorativi già rinascimentali. Entro la fine del secolo venne allungato il prebiterio e venne costruito il campanile. Numerose modifiche vennero eseguite nei secoli successivi (e volte a botte della navata, le finestre delle navate, ecc) senza alterare sensibilmente l'aspetto generale dell'edificio.
La facciata ha un profilo a frontone spezzato ed è divisa in tre sezioni da paraste sporgenti in cotto e pietra alternati. Al di sopra del portale si trovava un rosone sostituito in epoca moderna dalla finestra semicircolare.
Il portale è l'elemento architettonico dove il gusto decorativo è più chiaramente rinascimentale.
Alle colonnine addossate, ai capitelli a fascio ed ai leoni stilofori si affiancano in fatti decorazioni classicheggianti in particolare sulla ghiera esterna e sul pilastrino centrale.
Analogamente le slanciate monofore trilobate sono inquadrate da cornici in maiolica con un motivo rinascimentale a teste leonine e tralci vegetali.
Di gusto tardo-gotico lombardo sono le ricche fasce di archetti pensili in cotto ed i pinnacoli che si elevano alla sommità della facciata.
I fianchi della chiesa sono di semplice struttura. Gran parte delle finestre sono state modificate nel XVIII secolo. Il profilo del tetto delle cappelle laterali è decorato con pinnacoli.
L'interno è a tre navate su pilastri a sezione circolare ed è coperta da una volta a botte del XVIII secolo.
Entrambe le navate erano termnate da due cappellequadrate di cui si conserva quella a destra, solo parzialmente modificata dall'apertura della porta sul fondo. In questa cappella si conservano interessanti affreschi.
Sul fianco sinistro si conservano affreschi databili intorno al 1432 raffiguranti il miracolo di S. Eligio, l'Annunciazione e l'Incontro di S. Francesco con un lebbroso.
Si segnala il gruppo policromo della Pietà, opera lombarda del XV secolo attribuita a Guido Mazzoni.
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