San Ciriaco ad Ancona

Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


San Ciriaco ad Ancona
La chiesa di San Ciriaco domina il porto della città dalla spianata sulla sommità del colle Guasco. La sua monumentale struttura architettonica è il risultato della sovrapposizione di più fasi costruttive che hanno portato alla trasformazione dell'originario edificio a pianta basilicale (a aprtire dal IX secolo, l'attuale transetto) in un edificio a pianta a a croce greca mediante l'aggiunta di un corpo di fabbrica perpendicolare (XII secolo). Al XIII secolo risalgono il portale di facciata e la cupola.
La facciata è a doppio spiovente; le sezioni della facciata sono divise da lesene piatte e sono delimitate in lato da ampie fasce decorative a palmette, dentelli ed archetti pensili.

Al centro è dominata dalla mole dell'ampio portale marmoreo a sua volta preceduto da un protiro su leoni stilofori.

L'archivolto del portale è a sesto acuto ed è costituito da cinque archi ricoperti di rilievi alternati con segmenti toroidali in marmo rosso. Tutti questi componenti poggiano su capitelli che a loro volta terminano delle colonnine lisce e tortili.
La ghiera più interna è ricoperta di un tralcio abitato che si origina da una maschera posta al vertice.
I due archi suddessivi hanno una decorazione a gruppi di foglie che converge verso il vertice dove si trova la raffigurazione di un santo in atteggiamento benedicente.
Coppie di uccelli in opposizione fuoriescono dalle palmette.
Il quarto arco è molto interessante per le raffigurazioni di animali di fantasia variamente raffigurati in abbigliamento ed atteggiamenti umani.
L'ultimo arco presenta la raffigurazione di Cristo attorniato da santi in atteggiamento adorante, tutti ritratti a mezzo busto.
La strombatura è costituita di un fascio di colonnine con eleganti capitelli a decoro vegetale di gusto gotico; degno di nota che gli archi dell'archivolto sono estesi verso terra da colonne e non da piedritti, come di solito avviene.
Lo stipite del portale continua il tralcio abitato della ghiera interna dell'archivolto.

Interessante la figura della volpe con il fagotto sulla spalla (tema ripreso sul quarto arco dell'archivolto).

Il protiro in marmo rosso di Verona è sormontato da una cuspide ai vertici della quale sono scolpite delle rose. L'arcone poggia su due colonne a sezione poligonale con capitelli a decoro vegetale che a loro volta sono sorrette da leoni stilofori.
Sulla fronte del protiro due belle mensole sono decorate di draghi dai colli intrecciati.
Sulla parte interna, la mensola che sorregge l'arcone del protiro poggia su due belle mensole che raffigurano dei telamoni.

La coppia di colonne più interne sono state inserite in epoca moderna per motivi statici.

Nella parte interna del voltone sono inseriti i rilievi dei simboli degli Evangelisti.
Sul fianco meridionale della navata si apre un portale secondario, anch'esso preceduto da un protiro, di concezione molto più semplice di quello principale.

L'archivolto è costituito da una ghiera decorata di palmette, da un toro, da un arco liscio e da una ghiera esterna a palmette.

Sui capitelli si inseguono esseri di fantasia, grifoni e draghi, scolpiti con un generoso utilizzo del trapano.
Il protiro è sostenuto da due colonne dai bei capitelli a decoro vegetale.
ll braccio meridionale della chiesa costituiva, prima della trasformazione della pianta, il lato di entrata della chiesa, opposto al prebiterio.

Oggi ospita la cappella del Crocifisso: la parte esterna è caratterizzata da un'unica abside spartita in tre sezioni da lesene e delimitata da due serie di archetti pensili.

Il muro di fondo è spartito invece da semicolonne sormontate da una fascia molto bassa di archetti che si raccorda con la fascia inferiore dell'abside. Al di sopra, le tradizionali fasce sottogronda ad archetti e dentelli.

Sul lato occidentale del transetto si apre una bella monofora circondata da una ghiera a raffinato decoro vegetale.

Il prospetto posteriore risale al XV secolo quando si decise un ampliamento del presbiterio. Interessato da restauri, si presenta senza caratteristiche di rilievo.
Lesene e semicolonne sono sormontate da semplici capitelli a palmette.
Il prospetto settentrionale era quello del primitivo presbiterio, ora occupato dalla cappella della Vergine. Viene ripreso lo schema decoratico del braccio opposto anche se qui la sequenza di archetti superiore ha un aggetto maggiore (si tenga presente che il braccio meridionale è stato in gran parte ricostruito dopo la l'ultima guerra).
Al di sopra della fascia inferiore di archetti si nota una sequenza di protomi di bella fattura.

Le semicolonne sono sormontate di capitelli corinzi.

Il campanile, staccato dalla chiesa, risale all'inizio del XIV secolo.
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