Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


L'abbazia di Sant'Urbano all'Esinante
La chiesa di Sant'Urbano all'Esinante ha tra i suoi motivi di interesse la struttura a chiesa doppia (la parte occidentale dedicata ai laici, quella orientale rialzata sulla cripta per i religiosi) divisa da quello che sembra essere il primoesempio di jubè noto; la chiesa è inoltre preceduta da una struttura occidentale (Westbau) caratteristica dell'Europa del Nord. La chiesa viene fatta risalire alla seconda metà dell'XI secolo.
Il corpo occidentale è costituito da tre ambienti (di cui solo quello centrale evidente in altezza) di cui quello centrale costituisce un endonartece aperto sulla navata.
Il prospetto orientale è costituito da tre absidi spartite da semicolonne in calcare bianco a loro volta unite tra loro da archetti pensili pure in calcare.
Nalla navata centrale la serie di archetti è sormontata da una fascia doppia a cubetti, probabilmente risalente alla fine del XII secolo.

Interessante è la modalità di inserimento dei blocchi di calcare che costituiscono le semicolonne che si inseriscono come fossero grappe nella muratura ai lati.

L'abside centrale è aperta da tre monofore al piano della navata e da una al piano della cripta; in tutti i casi viene perseguita la ricerca del contrasto cromatico reso possibile dall'accostamento dei materiali diversi.
Le absidi laterali hanno una sola bifora centrale; gli archetti pensili si trovano solo nelle specchiature laterali mentre al centro sono sotituiti da una fascia modanata a cavetto che disegna un arco a di sopra dell'archivolto della monofora.
Varcata la soglia ci si trova nella chiesa dei laici, divisa da quella dei monaci da un tramezzo che arriva sino al soffitto. A sinistra dell'entrata il pulpito sormonta l'arco che dà accesso alla cripta.
Al di sopra della porta di accesso alla chiesa superiore si stende una fascia decorativa a denti di sega ed archetti intrecciati consentendo di attribuire questo tramezzo al XIII secolo (dopo il 1226).
La navata è coperta di una volta a botte spezzata che può essere fatta risalire alla fase di restauro che ha interessato il tramezzo. Le navatelle laterali sono invece coperte a cociera.
Le imposte degli archi, in calcare bianco, sono decorate di rilievi eseguiti in maniera molto primitiva e raffiguranti scene di lotta tra animali...
...ed una battaglia tra fanti e cavalieri.
La chiesa superiore è caratterizzata da un'ampia abside centrale il cui cilindro è spartito in cinque settori da colonne unite da archetti pensili in calcare; viene gui ripreso il tema decorativo visto all'esterno.
Le due campate della navata sono state voltate nel XIII secolo a crociera su archi a sesto acuto.

Al XII secolo risalgono le modanature all'imposta delle volte.

Le modanature sono decorate di rilievi molto primitivi a temi geometrici e simbolici.
La parte interna del tramezzo non presenta decorazioni scultoree.
Le imposte sono anche qui decorate a rilievo ma vengono privilegiati i temi puramente decorativi...
...o simbolici (anche se il senso ci sfugge).
Al di sotto della chiesa dei monaci si apre la cripta, costituita da un corridoio centrale diviso in tre navate da pilastri a base quadrata o ottagonale e da altri due locali laterali accedibili da porte aperte nella muratura piena.
I capitelli sono prevalentemente di tipo cubico a spigoli smussati.
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