Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Il duomo di Osimo
Il duomo di Osimo, pur risalendo ad epoca altomedievale, presenta le forme volute dal vescovo Beato Giovanni che alla fine del XIII secolo rinnovò la struttura della chiesa costruendo il portico di accesso dal fianco meridionale e rivoluzionò il transetto secondo lo stile del tardo romanico pugliese.
Il portico di accesso a tre fornici a tutto sesto costituisce l'elemento più importante della fiancco meridionale che sotituisce di fatto la facciata della chiesa.
Gli archivolti presentano ghiere con tralci abitati e di cornici aggettanti decorate a palmette ed a frutti e pigne.

I capitelli possono essere fatti risalire al XV secolo.

All'interno della loggia troviamo due portali di struttura gotica ma con caratteristiche decorative molto diverse.

Quello di destra è decorato da un originale festone nelal forma di due serpenti che oppongono le teste in corrispondenza del vertice e le cui code formano due spirali alla base.

Ai lati del portale si trovano due colonnine in marmo scuro che sorreggono delle piccole protomi leonine motlo consunte e poggiano su mensole che hanno la forma di personaggi dai lunghi capelli e barbe.
Quello di destra tiene in mano un turibolo ed un rotolo pergamenace oaperto; quello di sinistra ha un'espressione dubbiosa (accentuata dal gesto della mano sinistra) mentre tiene in grembo un'ampolla.
Il portale di sinistra è molto più elaborato e dotato di una decorazione scultorea ricca ed interessante.

L'archivolto è a triplice ghiera. Quella esterna presenta una decorazione costituita da un tralcio vegetale.

Quella intermedia presenta un Agnus Dei in chiave d'arco mentre ai suoi lati si distendono figure raffigurate in posizione frontale. Nella parte più alta troviamo degli angeli con turiboli.

Sul lato sinistro la serie continua con un personaggio che tiene in mano una grossa chiave, un personaggio dai lunghi capelli con un'ampolla ed un re con un calice colmo di offerte.

Molto bella la figura che a sinistra si aggrappa al tralcio.

Sul lato sinistro troviamo dall'alto San Giovanni Battista, due profeti con turiboli e rotoli ed un personaggio con un libro in mano e con la mano destra aperta nel segno dell'acclamatio (un'evagelista?).

Le figure sono molto eleganti, ognuna ricavata da un concio dell'arco assecondando con il piegamento del corpo la curvatura; le vesti di distendono a pieghe ampie, metalliche; i volti sono inespressivi, con gli occhi affossati fissi in avanti ma scolpiti con grande attenzione ai dettagli.

La terza ghiera è costituita da un toro tenuto al vertice tra le fauci di una curiosa testa leonina e da due mani.
Le ghiere dell'archivolto poggiano su una cornice che sottende, dall'interno, un piedritto a sezione quadrata decorato di un fregio abitato, una colonna ed una colonnina in marmo rosso sospesa su una mensola poggiante su un telamone. Molto belli sono anche i capitelli a decoro vegetale.
Nella parte più interna due figure a mezzobusto simboleggianti i vizi si contorcono tirandosi le lunghe barbe.
Sul muro destro del portico è murato un rilievo proveniente da un portale smembrato. In alto Maria è seduta su un trono con Gesù in atteggiamento benedicente. Ai lati due personaggi sono raffigurati mentre offrono dei doni: il personaggio più vecchio offre un uccello, quello più giovane, dai capelli scompigliati, un oggetto tondeggiante. Al di sotto i dodici Apostoli.
Il transetto è costituito di un massiccio blocco da cui sporge unicamente il cilindro dell'abside centrale.

Il carattere pugliese dell'insieme è accentuato dal bel rosone la cui ghiera esterna è decorata di figure umane e di creature reali ed immaginarie in forte aggetto.

Leoni, maschere grottesche, una sirena, una protome di capra...
Il prospetto orientale è diviso in due da una cornice. L'abside a sua volta è divisa, nella parte superiore, in tre specchiature da semicolonne decorate a tronco di palma.
Ogni settore è aperto da una monofora decorata. Degna di nota quella di destra che ha sui piedritti due rilievi raffiguranti un vescovo ed un angelo.
La monofora che si apre a destra dell'abside ha i piedritti che poggiano su due protomi di animali, caratteristica anche questa del tardo romanico pugliese.
Rimane da segnalare la decorazione del timpano del transetto, con la sequenza di alti archetti su colonnine e mensole decorate di protomi e la monofora murata
L'interno ha una struttura a tre navate su archi ogivali tra i pilastri compositi (nelle campate verso l'ingresso) e quadrangolari (verso il presbiterio.

L'ampia abside domina il presbiterio rialzato nelle campagne di restauro del XIII secolo; le volte a vela risalgono invece al XV secolo.

I semipilastri di controfacciata hanno capitelli il cui corpo è decorato di protomi e di pigne; gli alti abachi presentano mascheroni che emettono dalla bocca dei tralci.
Lo stesso schema decorativo viene ripreso sui capitelli dei primi pilastri. Quelli dei pilastri successivi, probabilmente frutto dei restauri del XV secolo, sono lisci con abaco a gradini.
Nel presbiterio rimane il pavimento musivo risalente ai lavori di ampliamento attribuiti al vescovo Gentile alla fine del XII secolo.
Nella navata destra si apre una porta di accesso ad una cappella laterale nella quale sono stati riutilizzati elementi scultorei medievali.
I capitelli e soprattutto i bellissimi telamoni possono essere fatti risalire alla fine del XIII secolo.
La cripta riprende la struttura del presbiterio ed è il risultato degli ampliamenti eseguiti alla fine del XII secolo. La copertura a volte con archi a sesto acuto risale invece alla fine del XIII secolo.
L'altare al centro del catino absidale l'altare è costituito da un sarcofago della prima metà del IV secolo raffigurante una scena di caccia.
Oltre a capitelli di tipo corinzio piuttosto tradizionali, si segnalano i capitelli in stile ionico (si notino gli ovuli che assumono la forma di testine umane)
Altri capitelli, di forma diversa, hanno la superficie coperta di motivi vegetali, simili ad alberelli.
Questo capitello, molto consunto, è rivestito di foglie stilizzate.
Rimangono da segnalare i due capitelli che si trovano sulle colonne all'entrata del sacello che si apre di fronte all'altare, che riprendono forme bizantine.
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