Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


La cattedrale di Termoli
La cattedrale di Termoli, di origini antchissime, risale nella sua forma attuale nel periodo a cavallo tra il XII ed il XIII secolo soprattutto per le influenze pugliesi evidenti nella facciata. Ripristinata nel 1456 dopo un terremoto, l'edificio conserva interessanti resti della decorazione scultorea originale.
La facciata, costruita su un alto basamento, è scandita nella parte bassa da sette arcate su lesene. Quella centrale, pià larga, ospita il portale con archivolto e piedritti realizzati in marmo corallino rosato del Gargano.

La parte superiore della facciata con il rosone risale probabimente ai restauri del XV secolo.

L'archivolto presenta giere multiple a sesto rialzato; quella intermedia è realizzata a conci alternati in marmo e pietra scura mentre quella esterna è decorata da palmette.
La lunetta contiene i resti di una Presentazione al Tempio, molto consunta; autore del portale è Alfano da Termoli la cui scritta dedicatoria era una volta leggibile.
Ai lati dell'archivolto si trovano le statue a tutto tondo di S. Basso, a sinistra, e di S. Sebastiano, molto mutila a destra, raffigurati mentre calpestano delle figurine simbolo dell'eresia.
Le basi delle statue, con delle scritte dedicatorie, erano sostenute da colonne a fascio scomparse. Molto bella è le decorazione vegetale dei capitelli dei piedritti.
Gli archi ciechi contengono al loro interno delle bifore, anch'esse cieche; gli archivolti hanno una ghiera multipla decorata a palmette e disegni geometrici
I capitelli delle lesene sono di tipo classicheggiante, con decoro vegetale e protomi umane.
All'estrema sinistra si puà vedere un capitello fogliato sulla cui superficie sono raffigurate delle figure aureolate non immediatamente identificabili.
All'interno della prima bifora a sinistra sono murati due rilievi raffiguranti l'Annunciazione.
L'effetto chiaroscurale è rafforzato da statue leonine sporgenti al livello delle bifore.
Sul fianco destro continua la sequenza di arcate cieche; un portale, ora murato, si apre a metà navata.

Il prospetto posteriore, con le tre absidi, risente maggiormente degli interventi di restauro.

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