Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Il basilica di San Nicola a Bari
La basilica di S. Nicola costituisce l'edificio più importante del romanico pugliese. Costruita a partire dal 1087, data in cui le reliquie del santo vennero trafugate da parte di alcuni marinai baresi al santuario di Mira, costituì un modello obbligato per la costruzione di numerosi edifici della regione.

Il trafugamento delle reliquie si oclloca in un momento in cui la città di Bari cercava di riprendere la supremazia nella regione dopo il periodo tormentato della salità al potere da parte dei Normanni. Le reliquie non vennero consegnate al vescovo della città ma al monaco benedettino Elia il quale riuscì ad ottenere da parte di Ruggero Borsa, figlio del Guiscardo, il permesso di costruire un nuovo santuario che sarebbe stato punto di riferimento del popolo barese contro il potere vescovile. La costruzione fu molto rapida se già nel 1089 il papa Urbano II consacrava l'altare della cripta in concomitanza con la traslazione delle reliquie. Avvenimenti luttuosi per Bari rallentarono la costruzione della chiesa almeno sino agli anni successivi il 1156 quando la città venne distrutta da Guglielmo I il Malo. La nuova campagna costruttiva portò alla definitiva consacrazione nel 1197.

La facciata costituisce l'ultima parte della chiesa ad essere termminata e pertanto quella che più si differenzia dal progetto originale.

Serrata tra due torri, la facciata è tripartita da lesene. In origine prevedeva un portico mai realizzato che doveva ricoprire un unico portale a profilo centinato. Il protiro venne aggiunto nella seconda fase costruttiva come anche i due portali laterali per dare maggiore risalto alla parte inferiore della facciata.

Il fregio esterno dell'arco è ricoperto con un tralcio abitato, simbolo del tema eucaristico. Negli angoli due bassi rilievi bizantineggianti raffigurano due angeli che rivolgono no un'offerta a S. Nicola, raffigurato al centro della lunetta.

Molto interessanti i rilievi degli stipiti interni, più realistici ed ispirati a temi orientali.
A temi eucaristici si ispira anche la decorazione del protiro. Al Cristo vincitore (Sol Invictus) della sommità dell'arco si accostano i due buoi stilofori, probabile rimando alla figura di Cristo vittima sacrificale.
I portali minori hanno una struttura molto più semplice e sono ricoperti da rilievi raffiguranti tralci abitati, in alcuni casi interessanti per l'iconografia.
La torre settentrionale di facciata è probabilmente in parte preesistente alla chiesa (contrariamente all'altra, addossata alla facciata nella seconda fase costruttiva) e venne modificata nel XII secolo con l'aggiunta del secondo piano che ospita una cappella e della scala che permette l'accesso ai matronei interni.
Il fianco della chiesa è scandito da possenti arconi che ampliano in pianta la larghezza della navata per renderla pari a quella del transetto. Al di sopra si aprono cinque ariose logge esafore su capiteli a stampella. Gli arconi vennero chiusi nel XIV secolo per ricavare cappelle gentilizie all'interno della chiesa per poi essere ripristinati nei restauri del XX secolo.
I capitelli e le protomi sopra di essi sono esempi interessanti della scuola scultorea barese della metà del XII secolo che si caratterizza per la riscoperta della naturalezza e plasticità classici.
Sotto uno degli arconi si apre la Porta dei Leoni che costituisce l'insieme scultoreo ed architettonico più importante della chiesa.

Ad un portale completamente circondato da una cornice ricoperta con un tralcio abitato si sovrappone un archivolto ricoperto con figurazioni di cavalieri armati. Intorno una cornice aggettante ricade su due colonne sorrette da leoni stilofori.

Sugli stipiti e sull'architrave figure umane ed animali si dirigono verso un cantaro posto al centro.

Le vivaci scene di battaglia dell'archivolto rimandano a quelle raffigurate sulla Porta della Pescheria del duomo di Modena.
Sui blocchi d'imposta della cornice due figure abbigliate classicamente sono raffigurate mentre falciano il grano e raccolgono l'uva, simboli delle specie eucaristiche.
Di grande bellezza anche se più rigide sono le figure scolpite sotto la cornice. Rimandano, come tutto il portale, ad influenze nord-italiane.
La cornice ricade su colonne sorrette da leoni che aggrediscono un caprone ed un serpente, simboli del Male.
Il prospetto orientale è quello visibile dal mare, direzione dalla quale arrivava la maggioranza dei pellegrini. Pur modificato, sono infatti sparite le torri che affiancavano la facciata Est, il blocco del transetto costituisce un'impressionante testimonianza di grandezza.
Il blocco orientale è un unico grande volume che racchiude la parte inferiore delle torri e le absidi, appena alleggerito da numerose bifore e da un grande finestrone. La parte inferiore è scandita da archi ciechi in lieve aggetto.
Il finestrone abosdale, il più antico di Puglia risalendo alla fine dell'XI secolo, è stato ripristinato dopo le modifiche seicentesche. Rimane parte della cornice, le mensole a forma di elefante, il rilievo con sfingi affrontate ai lati dell'albero della Vita.
Il fianco Sud riprende la stessa struttura del fianco settentrionale. Anche qui le esafore sono decorate con interessanti rilievi.
Anche su questo fianco si aprono due portali di cui su quello occidentale troviamo elementi decorativi classici e orientali.
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