Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


San Pietro di Sorres a Borutta
Una chiesa venne di sicuro costruita in questo luogo nella seconda metà dell'XI secolo, quando qui venne localizzata la sede della diocesi di Sorres. Tracce di questo edificio si trovano nella parte inferiore della muratura. L'edificio attuale venne completato sicuramente negli anni 1170-90 come testimoniato dallo stile che fonde elementi toscani (pisani e lucchesi) con altri di origine borgognona.
La facciata è divisa in tre ordini di cui quello inferiore molto più sviluppato. L'unica porta trova posto nell'arco centrale mentre al di sotto degli altri si aprono rombi gradonati e rose pisane. Il secondo ordine è costituito da sette archi di cui quello centrale ospita una streta bifora.

Nel timpano altri tre archi molto appiattiti sono contenuti da paraste angolari. Ovunque il contrasto tra la muratura bianca e le decorazioni nere a tarsia.

La decorazione è stata in gran parte integrata durante i restauri mantenendo comunque lo schema originario. Nell'ordine inferiore il rifacimento appare maggiormente aderente all'originale.
La bifora centrale è di restauro anche se riprende l'originale andamento a ferro di cavallo degli archi.

Fedele è anche il rifacimento degli archivolti scolpiti degli archi dell'ordine mediano, in particolare di quelli di sinistra.

La decorazione del timpano è di completamente di rifacimento. In particolare non è certa la presenza in oridgine del clipeo con croce inscritta posto alla sommità.
Sul gradino del portale è stata recentemente scoperta un'iscrizione che riporta il noime dell'artefice dell'edificio: "MARIANE MAISTRO".
I fianchi mostrano un raffinato paramento murario senza alcuna scansione. Alla fase finale dei lavori risale l'archeggiatura alla sommità con la decorazione a tarsie.
Analoghe decorazioni si osservano su entrambi i fianchi. La terminazione della navata centrale non presenta archetti ma una cornice a dente di sega su mensole ravvicinate.
Il prospetto orientale è caratterizzato da una singola abside su cui appaiono fasce contrastanti di materiale scuro. Nella parte inferiore mancano lesene e paraste che scadiscano le superfici. La loro funzione è ripresa dalla loggia del timpano.
Le cornici riprendono motivi classici (ovoli e tdentelli) mentre anche qui si ritrovano le decorazioni a tarsie.

La loggia del timpano segue gli spioventi del tetto, al contrario di quella della facciata, secondo lo stile lucchese.

L'interno è di grande suggestione. I supporti bicromi prendono la forma cruciforme in quanto costituiti dalle paraste che sorreggono gli archi longitudinali e quelli trasversali, pure costituiti da conci alternati. La bicromia contrasta volutamente con le nere volte in trachite che prendono la forma di volte cupoliformi.
Gli studiosi vedono nella bicormia dei sostegni interni un'influenza del romanico borgognone in quanto si tratta di una caratteristica sconosciuta in Toscana.
Elementi scultorei si trovano nei capitelli che sorreggono la caduta degli archi.
Uno dei pochi elementi superstiti dell'arredo liturgico è un pluteo che richiama direttamente esempi pistoiesi.
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