Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


San Pietro a Bosa
Posta nella campagna ai margini dell'abitato di Bosa, la chiesa di S. Pietro è il risultato di alcune fasi costruttive che vanno dalla fine dell'XI secolo (sezione centrale della navata, alla seconda metà del XII (parte absidale e campanile) sino al XIII secolo (facciata). Mancando documenti certi, queste datazioni derivano in gran parte dalle somiglianze dei caratteri costruttivi con quelli di chiese sarde datate in maniera più precisa.
La facciata, pur non sviluppandosi in maniera verticale per i vincoli posti dalla preesistente navata, presenta tre archi ogivali delimitati da cornici modanate che ricordano gli analoghi archi di chiese cistercensi laziali (Casamari e Fossanova).
Interessante la presenza di archetti intrecciati sotto gli spioventi del tetto, caratteristica che sritrova solo nel S. Pietro di Zuri, datato 1291 e dovuto ad Anselmo da Como. Ad una influenza lombarda sarebbe ascrivibile anche l'edicola su colonnine ofidiche al vertice della facciata.
Al di sopra dei pilastri da cui si dipartono gli archi si osservano i resti di sculture che potrebbero raffigurare protomi bovine.
L'architrave del portale è costituita da una lastra calcarea adattata da altro impiego raffigurante, al di sotto di archi trilobati, S. Paolo, S. Costantino, la Madonna e S. Paolo. Il rilievo è piatto e la raffigurazione è arcaica anche se l'opera può essere fatta risalire al XV o XVI secolo.
La facciata è aperta da tre oculi a cornice riccamente modanata e rosa interna quadrilobata.
La parte occidentale del fianco Nord è coevo alla facciata. netta è la cesura con la muratura dell'XI secolo. Belle le finestre adoppio rincasso dell'ordine superiore.
Al fianco Nord è accostato il massiccio campanile dalla struttura molto semplice. Poche monofore ne aprono i massicci muri. La sommità è di restauro.
Pure molto restaurato è anche il prospetto posteriore, risalente al XII secolo. La singola abside è scandita da quattro lesene piatte collegate da coppie di archetti. Le testate delle navatelle sono invece piatte anche se non se ne conosce l'apetto originario.
I capitelli degli archetti sono ad imposta a gradini multipli. Nella sommità di una lesana è inserito il rilievo raffigurante un quadrupede.
Nelle estremità orientali dei fianchi si nota una specchiatura coronata da archetti monolitici che identifica la campata dell'area presbiteriale.
Il semplice interno è a tre navate su pilastri a sezione rettangolare con le imposte degli archi sottolineati talvolta da sottili listelli.
Evidente è la differenza di muratura tra la sezione centrale più antica e quelle alle estremità più tarde.
La navata centrale è terminata da un'unica anbside ed è coperta a capriate. Le navatelle sono coperte da volte a crociera i cui archi trasversali ricadono su imposte gradinate.
L'abitato di Bosa è dominato dal castello di Serravalle, già dei Malaspina, la cui cinta muraria risale agli anni successivi al 1112.
Ritorno alla pagina precedente
Profilo Facebook di Maurizio Calì
Bookmark and Share