Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


San Nicola a Ottana
La chiesa di S. Nicola sorge su un'altura dominante l'abitato di Ottana che consente di apprezzare i netti volumi della sua architettura. Terminata introno al 1160, la chiesa ha una pianta benedettina a croce commissa, con una navata a forte sviluppo verticale all'estremità della quale si innestano i due corti e bassi bracci del transetto.
Pur caratterizzata da una notevole unità complessiva, la chiesa vide all'opera due maestranze di cultura molto diversa. La facciata ed il fianco Sud sono opera di un maestro che riprende con precisione stilemi decorativi pisani.

La facciata è divisa in tre ordini da cornici orizzontali; in ogni ordine si distende una loggia cieca di altezza crescente: quella superiore è costituita da cinque archi che seguono l'andamento delle linee del timpano.

Nel timpano si conservano bacini ceramici originali colo verde acido venato di giallo.
Negli altri ordini si osserva rombi gradonati bicromi. Lungo lasse centrale si sovrappongono un portale dall'architrave liscio e dall'archivolto a conci policromi ed una bifora.

La ricchezza cromatica delle pietre vulcaniche viene utilizzata con grande raffinatezza.

Il fianco Sud è diviso in una sezione in cui viene ripreso lo stile della facciata ed un'altra, che inizia in corrispondenza dei conci di immorsatura di un campanile scomparso, su cui si innesta il braccio del transetto e che è dovuta alla seconda maestranza.
Il fianco Nord è scandito da lesene che sono unite tra loro da insiemi di quattro archetti su peducci; molto bella la bicromia ottenuta nella parte superiore mediante l'alternanza di trachite di colori diversi.
Nella testata Nord del transetto, coronato da sette archetti, si nota un errore progettuale che è stato risolto terminando la lesena centrale sul davanzale della monofora.
Il prospetto absidale è dominato dal cilindro absidale cui si sovrappone l'alto timpano della navata centrale.
L'interno si caratterizza per l'estrema semplicità dei muri che non presentano alcun segno di scansione spaziale.
Un'ampia abside riempie quasi completamente l'estremità orientale della navata; ai lati i bracci del transetto, coperti da volte a botte, si aprono attraverso archi di altezza inferiore.
Sul fianco destro della navata sono addossati i resti di un ambone di cui si conserva un capitello, decorato da un unico ordine di foglie che si trasformano negli angoli in protomi umane.
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