Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Il palazzo della Ragione a Padova
Il palazzo di Giustizia o della Ragione venne costruito nel 1218 allo scopo di riordinare i mercati ed offrire una sede all'amministrazione della giustizia. Orientato in direzione Est-Ovest, il palazzo divideva le due grandi piazze adibite a mercato, la piazza delle Erbe a Sud, quella della Frutta a Nord. Adibiti a mercato erano, e sono tutt'ora, gli spazi voltati al di sotto del palazzo stesso.
Il palazzo è costituito da un blocco che ospita, al primo piano, il grande Salone. L'accesso al piano del Salone avviene attraverso quattro scale, due per lato lungo, che conducono a due logge.
I lati brevi sono sobriamente decorati da cornici di archetti pensili; il lato Est è collegato per mezzo di passaggi pensili al vicino complesso del Municipio.
La loggia è aperta sulla piazza per mezzo di archi dall'ampiezza variabile. Al di sotto, altri archi creano un porticato occupato da botteghe.
La loggia è divisa in campate voltate a crociera. Ampie finestre poste su uno zoccolo decorato da archetti danno luce al Salone.
Le volte sono decorate da affreschi raffiguranti tralci vegetali.
Al di sopra delle porte di accesso al Salone si trovano dei rilievi raffiguranti dei giuristi.
L'ampio salone attuale era inizialmente coperto a capriate che poggiavano su una poderose colonne lignee lungo l'asse maggiore. Era occupato da tre grandi sale utilizzate per l'amministrazione della giustizia, per l'ufficio del Sigillo e per l'Esattoria.
L''interno attuale si configura dopo l'intervento di riqualificazione di Giovanni degli Eremitani che nel 1306-09 rialzò i muri perimetrali di sei metri e costruì la copertura che doveva simulare, anche grazie alla decorazione pittorica, un cielo ricoperto da stelle e pianeti.
La copertura trecentesca venne distrutta da un incendio nel 1420; ricostruita nuovamente, venne danneggiata nel 1756 da un nubifragio che danneggiò anche gli affreschi. La ricostruzione della volta ed i restauri del ciclo pittorico terminò nel 1770.
Il complesso schema decorativo trasse ispirazione dall'"astrologia giudiziaria" di Pietro d'Abano, professore di medicina e filosofia naturale nell Studio di Padova nel 1306. Pietro è raffigurato in questo affresco posto sul lato Ovest durante il processo che subì per eresia.
Il ciclo è diviso in dodici comparti in ognuno dei quali trova posto l'allegoria di un Mese, il segno zodiacale, il pianeta, le occupazioni umane.
Nella fascia inferiore trovano posto grandi raffigurazioni di animali, simboli dei tribunali specializzati per competenza.
Le raffigurazioni dei mesi e le relative vignette dedicate alle attività umane sono interessanti per la vivacità con cui sono eseguite.
Pur considerando i numerosi restauri che si sono susseguiti nei secoli, le vignette rimangono interessanti dal punto di vista iconografico.
Gli affreschi vennero eseguiti inizialmente da Giotto e la sua bottega nel 1315-17. Dopo l'incendio del XV secolo gli affreschi vennero rifatti da Niccolò Miretto e Stefano da Ferrara per essere nuovamente restaurati nel XVIII secolo.
Il vicino palazzo del Municipio conserva alcune parti originali. Il palazzo degli Anziani, con la sua torre fu terminato nel 1285, ospitava il collegio di dodici persone elette dalle Arti e dalla cittadinanza che avevano la responsabilità di governo.
Nei magazzini al piano terreno del palazzo era conservato il sale.

Sulla destra della torre si trova il palazzo del Consiglio il cui archi al piano terreno, originariamente aperti a portico...

...sono sorretti da colonne con capitelli bizantini del VI secolo, chiamati "i due catini d'oro".
Nei pressi del palazzo della Ragione, in via S. Francesco, si trova il palazzo degli Zabarella, originario del XIII secolo nella torre e nella parte superiore della facciata. La parte inferiore è stata modificata nel XV secolo.
Nella stessa via si osserva la cosiddetta tomba di Antenore, edicola a cuspide del 1233 che copre l'urna ritenuta la tomba di Antenore, mitico fondatore di Padova.
Accanto, un altro sarcofago del 1309.
A Nord del palazzo della Ragione, in via S. Lucia si trova la cosiddetta casa di Ezzelino, della seconda metà del XII secolo, con bifore ed una trifora del XV secolo.
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