Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


San Fermo aVerona
La chiesa attuale sorge al posto di una chiesa paleocristiana costruita nell'VIII secolo sul luogo dove subirono il martirio i santi Fermo e Rustico. Si tratta di una originale costruzione a due piani realizzata tra il 1065 ed 1143. A partire dal 1261 la chiesa superiore venne ricostruita per opera dei Francescani che subentrarono ai Benedettini; i lavori furono completati intorno al 1350.
La facciata è probabilmente l'ultima parte della chiesa ad essere stata completata nel 1350. Si tratta di un esempio di fusione tra elementi romanici e gotici. Il portale, a tutto sesto, è di tipo a fascio: le colonnine dei piedritti si ripiegano nell'archivolto denza la mediazione di blocchi capitellari. Una ghiera esterna decorata a girali è l'unico elemento scolpito.
Il portale, sporgente all'interno di un falso protiro, è affiancato da arcate cieche polilobate. Al di sopra si trova una seconda serie di archi su colonnine binate i cui intradossi sono ad arco circonflesso.
Monumenti funebri sono appoggiati alla facciata. A sinistra si osserva l'arca di Aventino Fracastoro, morto nel 1368, medico ed amico di Cangrande.
Il fianco sinistro riprende in parte la struttura decorativa della facciata. Sparisce la caratteristica muratura bicroma ma alla base continua la serie di archi ciechi, più stretti di quelli di facciata.
Al di sotto di un ampio protiro del XV secolo si apre un portale gemino del 1363. Sul pilastro centrale è posta la statua di S. Antonio da Padova (seconda metà del XV secolo).
Molto ricca è la decorazione del portale. I piedritti sono costituiti da un fascio di colonnette e gole, costruito con marmi di tre colori diversi che si ripiega in un rchivolto ogivale. All'esterno, una ghiera scolpita con un tralcio di sapore romanico circonda la struttura.
Sul fianco sinistro seguono la seicentesca cappella della Madonna ed il transetto che presenta sul lato orientale l'abside della precedente chiesa romanica, dalla muratura bicolore e dalla superficie scandita da arcature cieche.
Proseguendo verso Est si incontra il campanile romanico ed il coro con le tre absidi di cui le laterali ancora romaniche. Si apprezza la struttura del presbiterio a cinque absidi scalate in profondità secondo uno schema tipico dell'architettura cluniacense francese.
L'abside principale è stata ricostruita in epoca gotica. Snelle monofore si aprono tra pesanti contrafforti sormontati da pinnacoli mentre un'elegante struttura ad archetti intrecciati e ghimberghe la corona.
Il prospetto posteriore costituisce un insieme di grande bellezza dal punto di vista architettonico e coloristico.
Le varie parti della chiesa sono coronate con elementi decorativi molto differenziati.
L'interno della chiesa superiore è a navata unica, coperto da un bellissimo soffitto ligneo a carena del 1314.
In corrispondenza dell'intersezione degli elementi concavi del tetto si distendono fasce di archetti pensili polilobati che racchiudono una galleria di 400 santi dipinti su tavola.
Sotto il soffitto scorre un fregio a girali di grande bellezza risalente al 1315-50.
L'interno della chiesa è ricca di affreschi in gran parte frammentari. A destra dell'entrata si osservano dei resti del ciclo sui Martiri francescani di Tahna in India, attribuito all'ignoto Maestro del Redentore (XIV secolo).
Proseguendo verso l'abside si trova il pulpito di Antonio da Mestre (1396), circondato da coevi affreschi con scene dell'Antico Testamento e Dottori della Chiesa di Martino da Verona.
Sulla destra si apre la cappella di S. Bernardo. Sul muro esterno rimangono dei resti dell'affresco raffigurante l'Albero della Vita di S. Francesco e, al di sopra, l'Annunciazione, attribuiti al Maestro del Redentore (1325-30).
All'interno della cappella è stata sposata dalla controfacciata l'urna pensile di Barnaba da Morano (morto nel 1411) scolpita da Antonio da Mestre.
L'aspetto dell'area presbiteriale appare alterato dal tornacoro rinascimentale costruitovi di fronte. Molto interessanti sono comunque gli affreschi trecenteschi delle volte e dell'arco trionfale.
Gli affreschi delle volte sono attribuiti al Maestro el Redentore (1314-20). Nelle vele dell'abside il Redentore tra Maria, il Battista ed i santi Fermo e Rustico; nella crociera i simboli degli Evangelisti.
Sull'arco trionfale gli affreschi raffigurano, nell'ordine inferiore, l'Incoronazione della Vergine e l'Adorazione dei Magi attribuiti a Paolo Veneziano. Al di sopra il ritratto del padre guardiano Gusmerio e del mecenate Guglielmo da Casterbarco, attribuiti al Maestro del Redentore.
Sotto l'altare dell'absidiola destra si trova il gruppo lapideo raffigurante il Compianto sul Cristo, attribuito a Giovanni di Rigino (seconda metà del XIV secolo).
Nel transetto sinistro si trova un ciclo di affreschi in gran parte perduto raffigurante episodi della vita di S. Francesco (XIV secolo).
Dal transetto si accede ad un locale dove si trova il mausoleo della Torre realizzato dopo il 1511 da Andrea Briosco.
Sul fianco sinistro si trova il mausoleo Brenzoni (1426), in restauro nel 2007. Il monumento è attribuito al fiorentino Nanni di Bartolo e raffigura la Resurrezione; il Pisanello dipinse l'affresco con l'Annunciazione ai lati del baldacchino. Si tratta di una delle massime espressioni del gotico internazionale, rilevante per l'associazione armoniosa di scultura e pittura.
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