Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


La Sagra di Carpi
La pieve di Santa Maria, nota come Sacra (o Sagra) è stata consacrata nel 1184 dal papa Lucio III. Successivamente la chiesa fu accorciata di quattro campate e la corta navata risultante fu chiusa da una facciata rinascimentale nella quale fu inserito l'originale portale romanico.
L'alto campanile, ancora oggi "associato" al Duomo in quanto le sue campane suonano per le sue messe, risale al 1221.
La muratura a sinistra del portale ancora mostra l'originario paramento esterno della navata, caratterizzato da lesene ed archi ciechi.
Il portale presenta stipiti a sezione rettangolare e colonnine addossate (entrambi dotati di capitelli fogliati) che si ripiegano a formare l'archivolto.

Al di sopra di un'architrave decorata a racemi, una lunetta scolpita raffigura la Crocifissione; al di sopra un'altra ghiera a decoro vegetale.

La lunetta è il prodotto di uno scultore del XII secolo che, pur in un'opera di non eccelsa qualità, riesce a dare ai volti dei personaggi una discreta espressività.

Il pulpito

L'interno, ormai costituito della campata orientale delle navate e dal presbiterio, è interessante per i suoi affreschi (dal XII al XV secolo) e, soprattutto per il pulpito romanico.
Il pulpito è costituito da una cassa rettangolare sospesa su due mensole ricoperta di sculture di pregevole fattura. Viene fatto risalire al 1140.

Sul frontale, al centro l'Aquila...

...è affiancata dal Leone e dal Toro alati.
I rilievi non si staccano in maniera sensibile dal fondo ma sono comunque degni di nota per la finitura delle superfici e la resa dei dettagli anatomici e decorativi.
Affascinante è l'accostamento di dettagli naturalistici (derivati dall'osservazione diretta) e di dettagli decorativi più convenzionali.
La lastra del lato sinistro della cassa raffigura un angelo che tiene un libro aperto tra le mani.
Interessante la resa dei dettagli anatomici, come le unghie della mano.
Il lato destro è caratterizzato da quello che sembra essere un profeta, raffigurato in piedi ma addormentato, con la testa appoggiata alla mano sinistra.

Il sepolcro di Manfredo I Pio

Il sepolcro di Manfredo Pio, capostipite dei signori di Carpi, risale al 1351.

Lo schema del sepolcro è abbastanza tradizionale, l'esecuzione è di una qualità mediocre.

Il gisant di Manfredo è disteso sopra un letto, ai lati due angeli reggicero. Gli occhi sono chiusi, la figura è rappresentata come se fosse in piedi (le vesti cadono verticalmente) anche se la testa è appoggiata ad un cuscino.
Sul frontale della cassa ci sono tre riquadri scolpiti. A sinistra, Manfredo inginocchiato viene presentato a Maria (al centro) da Santa Caterina e da San Giovanni Battista. A destra la scena di San Giorgio a cavallo che uccide il drago.
Sui lati corti del sarcofago troviamo a sinistra un cavaliere al galoppo (il defunto) ed a destra la Crocifissione
Tra le mensole che sorreggono il sepolcro, una scritta commemorativa dice:

"O tu che passi, guarda la dimora di un soldato, combattente sollecito del bene comune, percorrendo la carriera militare, ho affrontato guerre e per fausto dono della fortuna fui vincitore. Nobilità e virtù e amabile gentilezza di modi mi hanno accompagnato fino all'estremo della vita ma ecco che ora sono coperto da questo rozzo tumulo: il 12 settembre 1348 cristo conduce al cielo Manfredo de' Pii - Prega per lui, o fedele."

Degno di nota il fatto che Manfredo sia raffigurato sul sepolcro in tre stati diversi: in vita sul lato sinistro, morto ma nello stato di fiduciosa attesa del giudizio divino (il gisant) e nella fase di accesso alla beatitudine, sul frontale.
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