Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


La rocca di Angera
La rocca di Angera si erge su un promontorio che domina il lago Maggiore dalla sponda lombarda. Punto strategico di grande importanza fu uno dei punti di scontro più acuto nelle guerre che opposero i Della Torre ai Visconti alla fine del XIII secolo. La rocca assunse l'aspetto attuale tra il XIII ed XIV secolo avendo come suo nucleo più antico quello intorno alla torre detta "castellana" ed all'ala sud-occidentale che a questa si appoggia, il cosiddetto palazzo di Ottone Visconti.
Il castello racchiude un cortile quadrangolare su due livelli. L'ala di fronte al palazzo di Ottone viene detta "scaligera" e comprende un'alta cortina di mura, le stalle ed alcuni locali di servizio.
L'accesso al cortile avviene attraverso l'ala settentrionale attraverso un portale che assume all'interno la forma di un'ampio arco ogivale.
Al di fuori del cortile interno si apre, a Sud, una terrazza a strapiombo sulla quale dominano gli edifici dell'ala viscontea.
L'accesso alla terrazza è consentito attraverso un portale su cui termina il ripido percorso che, completamente protetto da una cortina e dominato dall'alto muro dell'ala scaligera, sale sino al livello del castello.
Sull'angolo opposto sorge l'alta torre castellana da cui si domina il lago ed un'ampia area del territorio di Varese.
Al secondo piano del palazzo di Ottone si trova la Sala di Giustizia, ambiente rettangolare a due campate coperte con volte costolonate che conserva un importantissimo ciclo di affreschi la cui datazione oscilla tra il 1280 ed il 1314.
Le volte sono ricoperte con coloratissimi affreschi ad intreccio che al centro hanno un elemento circolare a padiglione.
Il ciclo, che si conserva su tre delle sei campate delle pareti, raffigura scene tratte dalla vicenda storica relativa alla vittoria di Ottone Visconti vescovo di Milano sui Della Torre. Questa vittoria consentì ad Ottone di istituire la signoria viscontea su Milano.

Gli affreschi si distribuiscono su tre fasce sovrapposte di cui l'inferiore è puramente decorativa: ad una fascia a losanghe si sovrappone una fascia a girali popolato con uccelli dorati.

La fascia intermedia è quella dedicata alla narrazione che inizia sulla parete di entrata con le due scene raffiguranti la resa di Napo della Torre a Ottone e l'esilio dei Torriani.
La terza fascia è quella delle lunette dove si trovano raffigurazioni di pianeti e segni zodiacali che dovevavo avere una relazione diretta con le vicende narrate sotto. Sulla parete di entrata Saturno è affiancato dalle raffigurazioni dell'Acquario e del Capricorno.
Sulla seconda campata sono raffigurati il discorso di Ottone ai soldati ed il suo ingresso a Milano.
Al di sopra sono raffigurati i carri del Sole e della Luna tra i segni del Leone e del Cancro.
Gli affreschi della terza campata sono meno conservati. Sul fondo la scala che conduce alla torre castellana.
La scena della terza campata raffigura probabilmente il corteo di Ottone verso la basilica di S. Ambrogio.
Della lunetta superiore rimane solo il segno dello Scorpione. Tutto intorno si susseguono immagini raffiguranti esseri mostruosi. Si notino i biscioni viscontei negli angoli delle volte.
Sulla parete di fondo la raffigurazione della Fortuna, col suo attributo della ruota, è affiancata da una figura femminile che forse rappresenta la Virtù.
L'autore mostra l'attenzione tipicamente lombarda per i dettagli delle vesti e delle armature pur ignorando la coerente collocazione spaziale delle figure in relazione tra loro e con le architetture dello sfondo.
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