Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Piazza Mercanti e le porte medievali a Milano
L'area di piazza dei Mercanti ha costituito il centro politico cittadino dall'età comunale al XVIII secolo. La piazza venne creata tra il 1228 ed il 1233 quando venne completato il Broletto Nuovo al centro di un'area completamente circondata da edifici. L'apertura della via di comunicazione tra piazza Duomo e piazza Cordusio ne ha completamente modificato l'equilibrio.
Il Broletto ha una struttura molto semplice. A pianta rettangolare presenta al piano inferiore un porticato di quattordici campate su pilastri. A primo piano si trova un'unica sala di 50 x 18 m coperta a capriate ed illuminata da trifore. Il secondo piano è stato costruito nel XVIII secolo per ospitare l'archivio notarile.
Tra le arcate centrale del lato interno del palazzo si apre una nicchia che ospita la statua equestre di Oldrado da Tresseno di Lodi, il podestà sotto il cui governo venne completata la costruzione. Si tratta di una statua di scuola antelamica.
Sul secondo pilastro del lato esterno un rilievo raffigura la scrofa mediolanuta, simbolo di Milano.
Opposto al Broletto si trova la cosiddetta Loggia degli Osii, dal nome delle vicine case appartenenti alla famiglia milanese degli Osii. L'edificio venne realizzato nel 1316 per volere di Matteo Visconti ed è stato restaurato all'inzio del XX secolo.
Il piano terra è aperto da arcate a tutto sesto su pilastri (sostituiti) con capitelli a crochets. Il piano superiore presenta archi ogivali e poggia su un parapetto ricoperto dai rilievi raffiguranti gli stemmi delle porte cittadine e delle famiglie che le avevano in consegna.
Al centro si trova la "parlera", il terrazzo da cui venivano letti gli editti. Sulla fronte l'aquila imperiale tra due bisce viscontee.
L'ultimo ppiano è costituito da una serie di cinque trifore cieche all'interno delle quali trovano posto le statue della Madonna col Bambino affiancata da santi patroni della città. Le statue, si tratta di copie, sono eseguite in posizione frontale e sono caratterizzate da notevole rigidezza.
Perpendicolare al Broletto si trova la casa Panigarola, dell'inzio del Quattrocento. Sulla destra si nota il cavalcavia che consente l'accesso al Broletto.
La casa è aprta al piano terra da una aerea loggia su arcate ogivali bordate da fregi in cotto. Al di sopra una finestra è anch'essa decorata con una larga ghiera in cotto.
Nel 1162 Milano venne assediata e sconfitta dal Barbarossa che distrusse buona parte delle mura cittadine. Tra il 1171 ed il 1183 (data della pace di Costanza) Milano riedificò in muratura la cerchia di fortificazioni che era dotata di sette porte e dodici pusterle concepite come veri e propri fortilizi. Oggi si conservano parzialmente solo due porte ed una pusterla tra cui la Porta Nuova.
Come quasi tutte le porte, la Porta Nuova ha due fornici il cui intradosso è a tutto sesto mentre l'estradosso è ogivale. Nella parte interna l'arco è ribassato costituendo l'alloggiamento del portone. Sul lato esterno la porta è affiancata da due torri sporgenti di otto metri di lato. Le torri, ora mozzate hanno una base in pietra ed un alzato in laterizio con spigoli rinforzati con pietre.
I tabernacoli votivi delle porte sono dovuti ad Azzone Visconti (1329-39) che volle decorare gli accessi della città con le effigi dei santi protettori. In questa porta la Madonna col Bambino è affiancata da Ambrogio, Gervaso e Protaso. Le sculture sono dovute alla scuola di Giovanni di Balduccio. Nella muratura sono anche riutilizzati marmi romani; tutte le sculture sono delle copie.
La Porta Ticinese si differenzia dal modello standard delle porte per il fatto che ha un solo fornice. L'aspetto di questa porta è dovuto ai restauri del XIX secolo. Si tenga presente che le torri non erano ovviamente aperte da passaggi.
Il tabernacolo raffigura S. Ambrogio che consegna il modello della città alla Madonna. Gli altri santi sono Lorenzo, Eustorgio e Pietro.
La pusterla di S. Ambrogio ha una struttura a due fornici vista l'importanza della posizione. Due torri parzialmente conservate affiancano i portali.
Questa porta è importante in quanto è l'unico caso in cui si conserva il fossato antistante e la struttura del rivellino che si trovava nel mezzo del fossato e che era collegato con passerelle. E' probabile che un rivellino esistesse anche di fronte alle altre porte.
Il tabernacolo con S. Ambrogio, S. Gervasio e S. Protaso è probabilmente l'originale.
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