Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


San Sigismondo a Rivolta d'Adda
San Sigismondo a Rivolta risale probabilmente intorno al 1030, data in cui la zona fu conquistata dai milanesi condotti da Gaiardo, nipote del Vescovo di Milano Ariberto d'Intimiano, cui è attribuita l'attività di ristrutturazione della basilica di Sant'Ambrogio a Milano. Questo spiegherebbe le similitudini dal punto di vista architettonico e decorativo tra le due chiese.
La chiesa ha subito pesanti restauri all'inizio dell'800 e pertanto è molto difficile dire quanto di originale sia rimasto.

La parte absidale è caratterizzata da una grande abside centrale coronata da una fascia di archetti e da una loggia su colonne; cinque semicolonne dividono il cilindro in cinque sezioni, in ognuna delle quali si apre una finestra di restauro.

Una fascia a racemi ed una a dente di sega sormontano la fascia di archetti.

Le semicolonne hanno capitelli di buona fattura in cui le decorazioni ad intreccio...

...sono associati a particolari che evidenziano la ricerca di un effetto plastico.
I capitelli delle colonnine che sorreggono le volticine a botte della loggia sono decorati invece con rilievi piatti.
Le absidi laterali sono molto più piccole ed non hanno decorazione scultorea se si escludono due rilievi con uccelli becchettanti sotto gli archetti dell'abside destra.
Si nota in questa immagine la disposizione a spinapesce dei mattoni, caratteristica della muratura di questa chiesa.
A fianco della chiesa si eleva il campanile che presenta una base coeva su cui è stata aggiunta una sommità aperta da bifore e coronata di merli presumibilmente nel XIV secolo.
In queste immagini si nota un'altra caratteristica della chiesa: le due campate che precedono l'abside sono infatti più basse di quelle occidentali della navata, come se fosse stato previsto un tiburio mai realizzato.
La facciata è preceduta da un portico di restauro, costruito ex-novo sulla base della presenza in facciata di arcate che racchiudevano i portali.
I tre portali di facciata, di cui quello principale ricavato in un avancorpo aggettante, sono caratterizzati da una ricca decorazione scolpita. I rilievi ricordano quelli di Sant'Ambrogio a Milano per stile ed iconografia ma non è chiaro in quale misura si tratta di prodotti di restauro.
L'interno è a tre navate su pesanti pilastri. L'aspetto più significativo è la presenza di tre tipi di copertura diversi. Le due prime campate sono ricoperte di volte a crociera costolonate. La terza campata è invece coperta da una volta a botte su tre archi trasversali, più bassa di quelle delle campate occidentali.
Le campate delle navate laterali, di ampiezza pari alla metà di quelle della navata centrale, sono invece coperte da volte a crociera non costolonate.
I pilastri polistili hanno tutti dei capitelli prodotto della scuola lombarda che ha generato anche quelli di San'Ambrogio a Milano e San Michele a Pavia.

Come per le sculture della facciata, anche in questo caso non si ha però la certezza che si tratti di opere originali.

I soggetti sono tratti da un repertorio comune al romanico lombardo. Raffigurazioni di animali in forte chiaroscuro...
...in opposizione, in lotta, affrontati. I corpi sono trattati sia in come elementi decorativi, sia come soggetti narrativi.
Arieti ai lati di un albero centrale, tema comune a Sant'Ambrogio.
Una sirena bicaudata dalla monumentalità accentuata.
Capitelli di tipo corinzio.

Capitelli in cui nastri e palmette si mescolano senza simmetria.

Tutti gli elementi si mescolano in uno stesso capitello.
L'unico capitello dai contenuti narrativi raffigura l'uccisione di un maiale.
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