Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


San Giacomo a Gavi
La chiesa di San Giacomo a Gavi risale alla metà del XII secolo ed ha subito nel tempo notevoli rimaneggiamenti che un recente restauro ha parzialmente recuperato. Uno degli elementi più interessanti è il tiburio ottagonale irregolare che ancora presenta i due livelli inferiori originali, con coronamento ad archetti e bifore sui lati maggiori.
La facciata è a doppio saliente e presenta un coronamento costituito da archetti pensili su peducci e da una fascia a denti di sega. Nella parte superiore si aprono due aperture, una bifora ed un oculo.
Gli archetti sono a sesto leggermente acuto e poggiano su peducci scolpiti.
I peducci sono scolpiti con soggetti umani ed animali.
Nella parte inferiore della facciata si aper il portale principale, inserito in un falso protiro aggettante. L'ampio archivolto presenta due ghiere scolpite.
Quella più interna, a sezione poligonale, ha la superficie cosparsa di piccoli fiori in rilievo.
Quella esterna presenta una sequenza di personaggi femminili (sirene? streghe?) che probabilmente simboleggiano il peccato.
L'archivolto poggia su due capitelli continui a soggetto vegetale scolpiti su due soli blocchi di pietra
La lunetta e l'architrave del portale sono istoriati con una raffigurazione dell'Ultima Cena, interessante pur nella sua semplicità per alcune soluzioni figurative originali.
Degli angeli si gettano in picchiata su Gesù insieme alla colomba dello Spirito Santo in un'immagine molto dinamica.
Gesù è raffigurato più in alto rispetto agli altri commensali, forse a significare la posizione di "capo tavola".
Sotto i suoi piedi una figurina a testa in giù, forse il demonio. Molto interessante la raffigurazione della tavola che, pur essendo rappresentata frontalmente, lascia al di sotto lo spazio per mostrare le gambe degli apostoli seduti.
Il lato settentrionale è stato molto alterato: della costruzione originaria rimangono le monofore della navata laterale ed il portale...
...che, pur molto più semplice di quello di facciata, è anch'esso contenuto all'interno di un falso protiro.
Un portale simile si apre anche sul fianco meridionale, dove sorge il chiostro. L'arco del protiro è leggermente acuto e poggia su imposte finemente decorate.
L'architrave, decorate a bugne in rilievo, poggia su mensole uncinate: al centro della voluta una manina umana sembra sorreggerla.
Del prospetto posteriore rimane da osservare solo l'absidiola sinistra col suo coronamento ad archetti a sesto acuto sormontati da una fascia a denti di sega.
L'interno, a tre navate, appare molto modificato da interventi settecenteschi. Rimangono da osservare i capitelli scolpiti posti su colonne dalla entassi pronunciata dalle basi attiche massicce.
Uno dei capitelli più interessanti presenta dei leoni che, a coppie, uniscono le teste agli angoli opposti.
Dietro di loro appare la testa di un vecchio che si sorregge con le mani sulla groppa.
Un secondo capitello ha lo stesso schema decorativo ma è di fattura meno accurata.
Un altro sostituisce i leoni con dei grifoni.
Altri capitelli riprendono il tipo corinzio utilizzando foglie d'acqua dalle nervature molto marcate.
E' utilizzato anche un bel capitello composito classico, forse di recupero e in ogni caso di stile molto diverso dalle altre sculture della chiesa.
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