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San Simplicio a Olbia
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La basilica di S. Simplicio sorge su un'area elevata dominante la strada diretta al porto e dove sorgeva un castello di origini bizantine circondato da mura. Nella stessa zona, fuori dalle mura, si trovava un'area cimiteriale all'interno della quale la chiesa venne edificata tra la metà dell'XI secolo ed il 1120. Nel progetto iniziale la chiesa dovette essere a dopia abside come S. Savino a Porto Torres ma il progetto venne in seguito modificato.
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Varie caratteristiche dell'edificio testimoniano questa modifica del progetto. L'abside attuale è infatti orientata od Ovest. Il livello inferiore del prospetto è percorso da lesene unite da coppie di capitelli. Una singola monofora apre il cilindro. Al di sopra del livello dell'abside si trova una fascia costruita in laterizio ed un timpano centrale completamente liscio.
La fascia in laterizio, che si estende su buona parte dei fianchi venne costruita a seguito del crollo delle primitive volte delle navatelle, costruite nel più pesante granito.
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I capitelli e le mensole sono decorati con foglie d'acqua mentre la monofora a doppio strombo è dotata di un davanzale, caratteristica del romanico lucchese.
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La fascia di archetti su lesene continua su entrambi i fianchi mentre la navata mediana ha un muro liscio aperto da tre monofore. Si noti come in corrispondenza della fascia in laterizio, che si estende per circa due terzi della lunghezza, sia stato ricavato un secondo ordine di archetti pensili.
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I capitelli delle lesene sono cubici a doppia gola. Le mensole sono a foglie d'acqua con qualche rara eccezione come questa raffigurante un simbolo fallico o una protome taurina stilizzata.
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Anche le basi delle lesene sono a doppia gola e si inseriscono elegantemente sul basamento profilato.
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I lati della facciata sono costruiti come quelli del prospetto absidale: è una prova ulteriore che fosse qui inizialmente prevista una seconda abside. Sul lato destro si nota una struttura che richiama lo pseudo-transetto che a Porto Torres precede una delle absidi.
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Nelle concavità degli archetti sono state inserire formelle marmoree delle quali una, figurata, è eseguita con gusto barbarico.
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Forse di influenza islamica è la bella trifora nel cui timpano si trovavano formelle ceramiche e le cui colonne sono a fascio.
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L'interno è a tre navate con pilastri alternati a colonne. La navata centrale è coperta a capriate: le mensole libere che si osservano sui muri dimostrano forse che la copertura originaria dovesse essere più bassa di quella attuale.
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Sui muri della navata centrale si nota la fascia laterizia di alleggerimento; pure in laterizio sono le volte a semibotte delle navatelle.
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Interessanti sono i due capitelli decorati con decorazioni a volumi fortemente accentuati, reso possibile dalle caratteristiche del granito con il quale è costruita la quasi totalità della chiesa.
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