Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Santa Maria del Regno ad Ardara
Posta ai margini dell'altura su cui sorge il villaggio di Ardara, la chiesa di S. Maria costituisce un unicum nel panorama romanico sardo: si tratta in fatti di una chiesa palatina, la cui facciata era rivolta verso il castello dei giudici di Torres. Consacrata nel 1107, la chiesa è opera di un Maestro di grande personalità che ha prodotto un edificio di notevole originalità.
La chiesa è completamente costruita utilizzando la trachite nelle sue molteplici sfumature. La facciata a doppio spiovente è divisa in sue ordini da una cornice orizzontale su mensole.

Nella parte inferiore tre lesene la dividono in cinque specchi con aperture solo in quello centrale. Il timpano, aperto da una finestra cruciforme, presenta due serie di archetti paralleli alle linee degli spioventi.

Il portale è stretto tra le lesene centrali. Un'architrave liscia sostiene due capitelli decorati con foglie uncinate. L'arco di scarico con cornice esterna aggettante è fortemente rialzato e più stretto del portale e delimita una lunetta non decorata.
Il fianco meridionale è diviso in specchiature da lesene collegate da sequenze di archetti pensili.
Il prospetto orientale è dominato dal cilindro absidale, diviso in cinque specchi da lesene piatte. Il coronamento è costituito da una cornice a doppio rincasso e ca una fascia di archetti che a coppie ricadono sulle lesene. I capitelli dei peducci intermedi sono decorati con foglie uncinate.
La chiesa poggia ad Est su un alto zoccolo che si è reso necessario per colmare il dislivello del terreno.

Molto belle sono le basi delle lesene absidali decorate con una doppia cordonatura.

Il fianco Nord ha la stessa struttura di quello meridionale. Ad esso si addossa il campanile di cui resta solo l'ordine inferiore le cui facce sono divise in specchi da una lesena centrale.
L'interno è diviso in tre navate da pilastri cilindrici costruiti in mdo da richiamare colonne antiche, sia per l'entassi dei fusti che per i capitelli, che derivano da modelli classici reinterpretati con grande originalità.
I capitelli sono di due tipologie. Quelli posti in massiam parte sulle colonne vicino all'ingresso sono costituiti da un collarino di blocchi trapezoidali sormontato da un abaco a piramide rovesciata: nei blocchi del collarino sembra di poter riconoscere le foglie uncinate private della punta ricadente.
Gli altri capitelli sono costituiti da un giro di foglie allungate sormontate da un'ordine di volute molto appiattite, da un abaco a tronco di piramide e da un altro abaco a tavoletta.
Anche le basi delle colonne sono interessanti: poste sopra un basamento a doppio gradino sono di tipo attico la cui sezione al livello della gola è inferiore a quella della colonna.
Sui fianche delle navatelle, coperta a crociera non costolonata, si osserva un paramento bicromo molto contrastante, assente nel resto dell'edificio. Le volte ricadono su lesene molto raffinate a triplo rincasso.
L'abside è nascosta da un prezioso retablo gotico con predella firmata da Giovanni Muru (1515), uno degli esempi più importanti in Sardegna.
Ritorno alla pagina precedente