Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Santa Maria della pieve ad Arezzo
Esistente almeno dal 1008, la pieve di S. Maria ha costituito per tutto il medieovo il riferimento del Comune nelle lotte contro il potere vescovile. Con questa funzione venne ricostruita nella metà del XII secolo. A seguito della costruzione del polo vescovile costituito dal palazzo e dalla nuova cattedrale, nella prima metà del Duecento il Comune decise la ristrutturazione della pieve con il rifacimento della facciata e dell'abside e con la trasformazione in senso gotico dell'interno. Nel XIX secolo un pesante restauro eliminò tutte le manomissioni cinquecentesche con risultati certamente discutibili.
L'elemento più appariscente del prospetto anteriore e simbolo della città di Arezzo è il campanile che, pur terminato nel 1330, conserva caratteri romanici nella massiccia struttura alleggerita da cinque ordini di bifore. Un pesante contrafforte lo affianca sul lato della facciata.
L'attuale facciata è il risultato della sovrapposizione, avvenuta nel XIII secolo, di uno schermo a coronamento piatto all'originale prospetto.
L'ordine inferiore è costituito da cinque arcate cieche a doppio rincasso poggianti su colonne addossate dai capitelli corinzi.
La parte superiore è costituita dalla sovrapposizione di tre ordini di logge delle quali la superiore è architravata. Il numero delle colonnine cresce dal primo al terzo ordine.
Le logge sono caratterizzate da una grande fantasia negli schemi decorativi dei fusti delle colonne, uno dei quali è costituito da una statua.
Analoga varietà caratterizza gli stili dei capitelli.
Il portale centrale è incassato all'interno di di un atrio ricoperto a botte e sostenuto da pesanti contrafforti sagomati come colonne.
La lunetta ospita un rilievo raffigurante la Madonna orante affiancata da due angeli. L'iconografia bizantineggiante affiancata ad un plasticismo padano ne fanno un esempio interessante di fusione di influssi diversi.

Al di sotto di un fregio a piccole figure angeliche si legge l'isrizione che attribuisce l'opera a Marchionne:

"ANNO MCCXVI MENS MADII MARCHIO SCULPSIT PRESBITER MATHEUS MUNERE FULSIT TEMPORE ARCHIPRESBITERI Z"

Di corrente antelamica sono invece le gustose raffigurazioni dei mesi che si osservano nella botte. Si tratta di sculture spesso eseguite a tutto tondo che foniscono vivaci rappresentazioni dei lavori agricoli e che conservano quasi completamente la policromia originaria.
Sul lato destro in alto osserviamo Marzo che suona uno strumento a fiato, Febbraio pota le piante, Gennaio raffigurato come Giano bifronte.
In basso Ottobre sta seminando, Novembre raccoglie le rape, Dicembre è raffigurato nella cruenta scena dell'uccisione di un maiale, caratterizzato come una cinta senese.
A sinistra Luglio sta sarchiando il grano e Agosto sta preparando una botte.
Segue Settembre che sta vendemmiando. Dietro di lui un albero di fico dai frutti maturi.
Aprile è un giovane riccamente abbigliato che tiene in mano dei rami fioriti. Maggio è un cavaliere armato di scudo. L'ultima figura è Giugno raffigurato mentre miete.
I due portali laterali sono più piccoli di quello centrale ed hanno interessanti rilievi nelle lunette. Quella di sinistra è ricoperta da un rilievo raffigurante un sinuoso tralcio di vite con grappoli.
Ai lati di un architrave ricoperta con una serie di girali molto consunti si trovano due capitelli fogliati.
Anche le arcature cieche che scandiscono la parte inferiore della facciata poggiano su capitelli di tipo corinzio.
La lunetta del portale destro ospita un rilievo raffigurante Cristo mentre riceve il Battesimo da Giovanni; ai lati due coppie di angeli porgono le Sue vesti.
Ai lati dell'arco centrale si osservano due rilievi raffiguranti un volto barbuto tra anumali e due uomini in lotta tra ricchi girali.
Il fianco destro della chiesa si affaccia su uno stretto vicolo ed ha subito notevoli restauri. Di originale rimane il portale la cui lunetta conserva un rilievo preromanico costituito da un reticolo di nastri intrecciati.
I riquadri così ricavati contengono croci, grappoli, foglie ed un volto umano.
L'architrave è decorata da un reticolo di nastri e, nella parte inferiore, con un rilievo raffigurante dei draghi.
Il capitello sinistro raffigura Sansone in lotta col leone mentre l'altro, assai rovinato, conserva solo un leone in piedi sulle zampe posteriori.
La parte posteriore dell'edificio prospetta sulla Piazza Grande, teatro della Giostra del Saracino.
Costruita durante il XIII secolo, l'abside riprende nella sequenza di archi ciechi dell'ordine inferiore e nelle due logge sovrapposte i temi stilistici della facciata.
La loggia inferiore è costituita da archi su colonnine dai capitelli scolpiti in maniera molto varia. Si noti la curiosa colonnina spezzata.
La loggia superiore è architravata con capitelli a decorazione perlopiù geometrica e vegetale.
Ritorno alla pagina precedente