Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Edifici religiosi di Viterbo
La città di Viterbo conserva un gran numero di chiese medievali che in gran parte hanno subito gravi danni durante l'ultimo conflitto. Una di queste è San Sisto che subì la completa distruzione della facciata e della parte anteriore della navata; la parte anteriore della chiesa ed il campanile più piccolo risalgono ad una prima fase costruttiva che venne completata intorno al 1130.
Di influenza romana è il campanile più antico di cui rimangono due piani divisi da cornici ad ovuli. Il piano superiore è aperto da trifore su capitelli a stampella.
Alla sezione anteriore basilicale si accosta l'imponente mole del presbiterio, costruita tra il XII ed il XIII secolo. La parte absidale ed il campanile formano parte integrante della cerchia muraria.
Il cilindro dell'unica abside è scandito da lesene composite ed è coronato da archetti scolpiti con motivi vegetali ripresi dnella cornice decorativa della finestra.
L'interno è caratterizzato dalla notevole elevazione del presbiterio sulla cripta.
Le colonne della navata sono poste su alte basi ed hanno un'entassi pronunciata.
I capitelli sono decorati con un repertorio fogliato di derivazione classica e rari inserti zoomorfi.
Interessante è la coppia di colonne adiacente al presbiterio: quella di sinistra è composta da quattro colonne avvolte a spirale, quella di destra da colonne affiancate.
Il presbiterio è sorretto da due alti pilastri a sezione rotonda ed è costituito da due campate coperte da un sistema di volte affiancate.
Sulla parete di fondo si innestano tra absidi di cui solo la centrale sporgente verso l'esterno. Il sovrapporsi dei rincassi degli archi longitudinali, che ricadono su semicolonne addossate, e dell'arco dell'abside rende molto dinamico il passaggio verso quest'ultima.
Nei pressi di S. Sisto sorge San Giovanni in Zoccoli che porta i segni dei restauri post-bellici in particolare nella zona absidale.
La chiesa ha una semplice struttura basilicale triabsidata con facciata a capanna. Alcuni elementi stilisitici (il rosone con decorazione cosmatesca ed i pilastri cilindrici interni) la fanno risalire all'inizio del XIII secolo.
L'interno è caratterizzato dai pilastri cilindrici con capitelli a corona che preludono al'età gotica.
Nella piazza che si apre sul lato sinistro della chiesa si osserva la fontana di S. Giovanni in Zoccoli, datata 1246 e della tipologia "a fuso" con protomi leonine tipica delle fontane di Viterbo.
Analoga struttura ha la chiesa di Santa Maria Nuova, fondata nel 1080 ma che nella forma attuale risale all'inizio del XIII secolo. Numerose campagne di restauro hanno riportato l'edificio al suo aspetto medievale.
La facciata è la parte che ha subito le maggiori modifiche nel corso dei secoli e quindi la più ampia ricostruzione durante i restauri dell'inizio del XX secolo.
Interessante è la porta laterale duecentesca dall'archivolto decorato con un motivo stellato.
Lo stesso motivo è ripreso sul pulpito poligonale posto sul lato destro della facciata.
Il prospetto posteriore è triabsidato; il cilindro centrale è coronato da una fascia di archetti su mensole figurate.
Sul fianco sinistro della chiesa si trova un chiostro molto rimaneggiato. Le polifore su colonne a stampella ed archivolti in laterizio rimandano ad una datazione prossima alla fondazione.
L'interno ha una semplice struttura basilicale a tre navate divise da colonne che sorreggono archi a doppia ghiera. Molto bello l'insieme dei capitelli che rimandano dal punto di vista stilistico direttamente a quelli del duomo.
I capitelli sono tutti di ispirazione classica ma gli elementi zoomorfi aggiunti riprendono stilemi decorativi orientali.
Alcuni capitelli sono riprese letterali di capitelli corinzi e compositi classici.
Il capitello più caratteristico è quello decorato con i delfini: al tema classico dei cetacei che si abbeverano sono aggiunti elementi figurati tratti dal lessico decorativo sassanide.
Della chiesa di S. Maria della Cella, costruita nell'VIII secolo sulle pendici dell'antico castrum di Viterbo, rimane solo il campanile. Forse in origine più alto, il campanile risale all'XI secolo e si caratterizza per la decorazione in laterizio a spinapesce posta sopra le bifore.
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