Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Edifici religiosi di Viterbo
La chiesa di San Francesco venne costruita nel 1236 ma venne successivamente rimaneggiata e in gran parte ricostruita dopo l'ultimo conflitto. L'imponente edificio ha nell'insieme di monumenti funebri medievali che conserva il principale elemento di interesse.
L'interno a navata unica è caratterizzato dagli alti arconi ogivali che sostengono il tetto ligneo della navata e che ricadono su semicolonne inserite nei muri laterali.
Il presbiterio è costituito da tre campate quadrate coperte da volte costolonate. Il coro, anch'esso quadrato è illuminato da un'elegante quadrifora.
Per quanto rimaneggiato e ricostruito in diverse occasioni, il monumento funebre di Clemente IV riveste una notevole importanza storica. Dovuto alla bottega di Pietro Oderisi e già completato nel 1271, si tratta del primo caso in Italia di monumento funebre in cui la struttura architettonica gotica di provenienza francese si unisce alla maniera decorativa cosmatesca romana.
Il basamento inferiore è costituito da un blocco solido sul cui lato frontale si trovano archi trilobati su semicolonne, il tutto ricoperto da intarsi cosmateschi.
Questo monumento è anche il primo pervenuto in cui il defunto è raffigurato mediante un gisant a tutto tondo; in questo caso degno di nota è anche il realismo del volto, quasi fosse il calco di una maschera funebre.
Il gisant è posto su un sarcofago romano che girato in epoca recente: in origine la parte frontale era decorata con tre tondi cosmateschi. Il sarcofago è sormontato da un timpano su colonne tortili caratterizzato da grande verticalità; sugli spioventi si trovano dei gattoni rampanti.
Alla base del monumento di osserva il gisant del monumento del cardinale Le Gros.
Nel transetto destro si conservano i resti del monumento del prefetto Pietro di Vico, appartenente allo stesso periodo storico e dovuto alle stesse maestranze.
Influenzato dal monumento di Clemente, Arnolfo di Cambio costruì l'altro grande monumento conservato nella chiesa, quello di Adriano V che morì nel 1276. La struttura rimane la stessa anche se la base viene qui divisa in due sezioni ed il timpano ha un'elevazione meno accentuata dalla sostituzione dell'arco ogivale con uno quasi a tutto sesto.
La fronte è riccamente decorata con intarsi cosmateschi: spariscono gli archi ogivali ma vengono inserite colonnine tortili addossate. Il gisant, che conserva le dorature originarie, appare più rigido e meno realistico di quello di Clemente.
Al vertice del timpano, decorato da gattoni rampanti, si trova un volto, probabilmente S. Pietro.
Nel transetto sinistro si conserva il monumento del cardinale Landriano, morto nel 1445. Sulla fronte del sarcofago è ritratto in prospettiva il defunto; nel baldacchino è scolpita una grande polifora gotica.
Nella chiesa si conservano altri resti di monumenti funebri, come il gisant di una suora risalente alla fine del XIII secolo e quello del cardinale Marco da Viterbo, morto nel 1368.
Molto originale è la chiesetta di Santa Maria della Salute, risalente all'inizio del XIV secolo, che presenta una struttura trilobata con una brevissima navata dalla facciata bicroma.
Nella facciata si apre un portale ogivale ricoperto con interessanti rilievi finemente eseguiti.
Nella parte alta dei piedritti sono raffigurate le opere della Misericordia ed altre scene che possono richiamare le attività della confraternita.
Alla base sono raffigurati l'Ascensione e la Discesa agli Inferi.
Al vertice dell'archivolto sono raffigurati Cristo e la Madonna in trono.
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