Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Sant'Eustorgio a Milano
Il monumento sepolcrale di Gaspare Visconti nella Cappella di San Tommaso è una tomba a muro costituito da una cassa con tetto a spiovente coperto da un finto drappo e con tre specchiature scolpite sul frontale, sorretta su due colonne tortili su leoni stilofori e sormontata da un gruppo costituito da una Madonna col Bambino e da due angeli reggicortina. Può essere fatto risalire i primi anni del '400.
Il gruppo sommitale riprende gli stilemi dello Stile Internazionale nell'ampio volume della veste della Madonna e, soprattutto, negli atteggiamenti e nella resa delle vesti e delle capigliature degli angeli. La posa arcuata che genera le lunghe sciabolate delle vesti ed i capelli che si allargano in due masse vaporose richiamano infatti lo stile borgognone allora imperante.

Degni di nota sono anche i vortici che assumono i lembi della tenda. Queste caratteristiche fanno indubbiamente pensare ad un artista prossimo a Jacopino da Tradate se non a lui stesso.

Ad un artista diverso ma sempre formato nello Stile Internazionale possono essere attribuite le sculture della fronte. Al centro si trova un'affollata Visita dei Magi.
Le specchiature laterali presentano sei santi. Sono raffigurati in maniera rigida anche se talvolta accennano a delle ancheggiature; le pieghe delle vesti presentano i tipici vortici e sciabolate.
Nella stessa cappella si conserva il monumento sepolcrale dei Signori di Angera e Fontaneto. Si tratta anche in questo caso di un sarcofago a muro sorretto da due colonne tortili. Alla sommità un Cristo in pietà.

Al di sotto è stata inserita la lastra sepolcrale erratica di Agnese Besozzi.

Al centro della fronte è raffigurata l'Incoronazione della Vergine; sullo sfondo un coro di angeli circonda la scena.
Ai lati i donatori inginoccchiati sono introdotti da angeli e santi.

Lo stile del rilievo fa pensare ad un artista di scuola campionese.

Una delle due cappelle del transetto è dedicata ai Re agi, culto tradizionale di Milano promosso dai Visconti all'inizio del Trecento. Sul suo altare è posta un'ancona marmorea a tre cuspidi datata 1349.
Ciascuno dei tre scomparti del trittico raffigura alcuni episodi della storia dei Magi. Interessanti appaiono le soluzioni compositive studiate per popolare gli spazi disponibili di figurine accuratamente intagliate.

L'autore è uno scultore lombardo che risente della lezione di Giovanni di Balduccio.

Il primo riquadro raffigura l'avvertimento dell'angelo ai Magi e...
...la loro carovana in viaggio.

Bella è la raffigurazione della carovana che si inerpica su terreni montagnosi.

Il riquadro centrale raffigura i Magi al cospetto della Sacra Famiglia.
In alto è raffigurata la mangiatoia con il bue e l'asino circondati da angeli musicanti.
Nel terzo riquadro i Magi sono raffigurati al cospetto di Erode. Al di sopra, la carovana delle masserizie è ancora in avvicinamento.
Lo scultore utilizza ardite prospettive per raffigurare i cavalli che scendono dal passo di montagna.
Sull'altare maggiore della basilica è posta la marmorea Ancona della Passione, donata da Gian Galeazzo Visconti negli ultimi nni del Trecento.

Otto scene della passione circondano una grande Crocifissione centrale.

Le formelle sono scolpite senza grande maestria: le figure si ammassano all'interno di spazi troppo affollati, il loro aspetto è legnoso, per nulla reso più elegante dalla disposizione ripetitiva e corsiva delle pieghe delle vesti
Di ben altro livello è la Crocifissione.
Il Cristo è raffigurato morto, con la testa piegata sulla Sua spalla destra; i segli della sofferenza sono quasi assenti, il corpo è reso a tutto tondo mediante il progressivo e delicato sfumare dei piani.
La Madonna e San Giovanni mostrano un dolore contenuto; solo gli angeli svolazzanti contribuiscono ad attenuare la pace della scena.

I corpi sono infatti incurvati con grazia e sono abbondantemente avvolti nelle pieghe delle vesti e dei manti, secondo i dettami dello Stile Internazionale.

Rimane da segnalare all'interno della cappella Portinari la magnifica Arca di San Pietro Martire, ove sono conservati i resti di Pietro da Verona, capo dell'Inquisizione ucciso nel 1252 da un sicario di un eretico cataro.

Si tratta di un'opera di Giovanni di Balduccio eseguita tra il 1336 ed il 1339.

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