Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Sant'Eustorgio a Milano
L'arca contenente le spoglie di San Pietro Martire è l'opera più importante del pisano Giovanni di Balduccio prodotta durante la sua permanenza a Milano durante la quale ebbe modo di influenzare in modo significativo lo stile scultoreo lombardo.

Si tratta di un'opera complessa costituita da un sarcofago, scolpito con otto episodi della vita e dei miracoli di San Pietro, sormontato da un'edicola e con otto bellissime statue raffiguranti le virtù di fronte ai pilastri di sostegno.

Sul lato frontale, a sinistra, si trova la formella raffigurante la sepoltura di Pietro.
Tutte le formelle sono caratterizzate dal grande affollamento delle figure e dallo scarso interesse per effetti di profondità prospettica.
La secoda raffigura la canonizzazione del santo da parte di Innocenzo IV il 24 marzo 1253.
Segue uno dei miracoli del santo, quello della nave salvata da un suo intervento soprannaturale.
Molto bella la raffigurazione della nave, una cocca, e dell'equipaggio indaffarato intorno all'albero.
Sul lato minore destro è raffigurata la traslazione della salma da San Simpliciano, dove era giunta inizialmente, a Sant'Eustorgio.
Interessanti le raffigurazione dei fedeli che assistono alla cerimonia.
Le formelle del lato verso l'abside appaiono di stile diverso e sono dedicate a tre miracoli del santo.
Da sinistra, la guarigione del muto, il miracolo della nube e la guarigione di un infermo e di un epilettico.

In queste formelle sembra maggiore l'attenzione alla prospettiva, le figure si dispongono su piani che si sviluppano in profondità e non su piani sovrapposti come nelle prime tre.

Sull'altro lato minore è raffigurato il martirio. A sinistra il sicario sta colpendo Pietro che, al centro in basso, prega durante gli ultimi istanti di vita. In alto a destra il sicario viene catturato da persone nel frattempo sopraggiunte.
Le sculture del sarcofago hanno uno scopo prevalentemente narrativo e pertanto appaiono spesso sovraccariche di personaggi e di vicende: si tratta dell'opera, comunque di altissima qualità, della bottega di Giovanni
I riquadri sono divisi tra loro da statuine di santi e dottori della Chiesa, interessanti per la caratterizzazione dei volti.
Il sarcofago ha un coperchio a spioventi ornati con figure di santi e donatori-mecenati.
Il perimetro del sarcofago è coronato da statuine con personificazione dei cori angelici: angeli, cherubini, troni, dominazioni,virtù, potestà, principati, arcangeli, serafini.
Al vertice della struttura è collocato un tabernacolo con le statue della Vergine fra san Domenico e san Pietro Martire.
Una statua del Redentore benedicente si trova alla sommità del tabernacolo, affiancata da due angeli.
Pure di bottega sono le statue della sommità, con esclusione probabilmente di quelle all'interno del tabernacolo. Sicuramente autografe sono invece le bellissime statue delle virtù.
Le statue sono addossate ai pilastrini di sostegno del sarcofago e poggiano su basi decorate di coppie di animali simbolici.
Le prime due statue sulla sinistra raffigurano la Giustizia e la Temperanza. Sono figure di grande eleganza e di misurata espressività
I delicatissimi volti hanno occhi allungati che ne sfumano l'espressione.
Seguono le statue della Fortezza e della Prudenza.
Gli attributi delle virtù sono in grande evidenza ma la presenza di didascalie aiuta nella comprensione del programma.
Sul lato opposto seguino l'Obbedienza (che non è una virtu ma è stata aggiunta per pareggiare il numero dei pilastri) e le tre virtù teologali: Speranza, Fede e Carità.
L'influenza di Giovanni sulla scultura milanese è stata notevole: portando l'eleganza e la grazia della scuola toscana in Lombardia preparò la venuta dello Stile Internazionale della seconda metà del secolo.
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